Dopo 50 mila anni torna la cometa che videro gli uomini di Neanderthal

La cometa potrebbe diventare visibile in cielo già dal 24 gennaio, il punto più vicino a 42 milioni di chilometri sarà raggiunto il 1° febbraio.

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Visibile la Cometa di Neanderthal
Tempo di lettura articolo: 3 minuti

Potremmo osservarla ad occhio nudo a partire dal 24 gennaio. E sarà di sicuro emozionante. Stiamo parlando di una cometa che si ripresenta a noi dopo 50 mila anni, quando sulla Terra vivevano gli uomini di Neanderthal. 

La cometa è stata scoperta lo scorso marzo dagli astronomi americani in California e all’inizio si pensava fosse un asteroide, poi, calcolando l’orbita percorsa dall’oggetto spaziale, si è stabilito che doveva trattarsi proprio di una cometa.

 La differenza tra un asteroide e una cometa

Gli asteroidi sono corpi rocciosi delle dimensioni che variano da qualche centinaio di metri a 900 chilometri. Sono detti anche “pianetini” per le loro piccole dimensioni.

Fonte: Eso.org

Gli asteroidi hanno un forma irregolare, ne esistono diversi tipi e ruotano attorno al Sole seguendo ognuno il proprio moto di rivoluzione attorno alla stella.

La cometa è un corpo celeste piccolo, simile a un asteroide composto da gas ghiacciati, frammenti di rocce e metalli.  Le comete che sono visibili dalla Terra sono caratterizzate da orbite ellittiche molto allungate che si avvicinano al Sole per brevi periodi e stanno nelle zone più lontane del Sistema solare per la restante parte.

Fonte: Il meteo.net

Sono composte da sostanze volatili ghiacciate che sublimano quando la cometa è in prossimità del Sole, causando la formazione della chioma e della coda.

La storia

Il termine “cometa” viene dal greco κομήτης (kométes), che significa “chiomato”, a sua volta derivato da κόμη (kòme), cioè “chioma”, “capelli”, poiché gli antichi paragonavano la coda di corpi celesti a una lunga capigliatura. La gran parte delle comete era interpretata dai diversi popoli dell’antichità come portatrici di sventura.

La questione di cosa fossero le comete, se fenomeni atmosferici od oggetti interplanetari, rimase a lungo irrisolta. Gli astronomi si limitavano a registrare la loro apparizione, ma i tentativi di spiegazione erano per la maggior parte falsi. La svolta cominciò nel XVI secolo. L’apparizione di tre comete nel 1618 portò a un litigio fra Grassi e Galileo Galilei: per Grassi le comete erano oggetti orbitanti tra la Luna e il Sole, mentre per Galilei le comete erano addensamenti di vapori terrestri.

Nel XVII secolo, Edmond Halley usò la teoria della gravitazione per calcolare l’orbita di alcune comete.

Fonte: AVIONEWS

Trovò che una di queste tornava periodicamente vicino al Sole ogni 76 o 77 anni. Quando questa teoria fu confermata divenne famosa come la Cometa di Halley.

La natura delle comete rimase sconosciuta per altri secoli. Nel XIX secolo un matematico tedesco, Bessel, creò una teoria dove diceva che la luminosità di una cometa proveniva dall’evaporazione di un oggetto solido. Le sue idee furono dimenticate per più di 100 anni fino a quando Whipple propose la stessa teoria nel 1950.Divenne presto il modello accettato di cometa e fu in seguito confermato dalla flotta di sonde che andò incontro alla Cometa di Halley nel 1986 per fotografare il nucleo e osservare i jet di materiale in evaporazione. La sonda americana Deep Space 1 passò accanto alla Cometa 19P/Borrelly nel 2001 e confermò che le caratteristiche della Cometa di Halley erano simili a quelle di altre comete. La missione della sonda Stardust è stata lanciata nel gennaio 1999 e ha incontrato la cometa Wild 2 nel gennaio 2004. La missione Deep Impact è stata lanciata nel febbraio 2005, e ha colpito con un proiettile la cometa Tempel 1 il 4 luglio 2005.Il 12 novembre 2014 alle ore 17.02 il lander Philae ha completato con successo l’atterraggio sulla superficie della cometa 67P nell’ambito della missione Rosetta,  il progetto sviluppato dall’ Agenzia Spaziale Europea nel 2004.

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