The Whale, trasposizione cinematografica dell’omonima opera teatrale del 2012 scritta da Samuel D. Hunter, autore anche della sceneggiatura del film, è il nuovo film di Darren Aronofsky.
Girato durante la pandemia, in un’unica stanza, The Whale è sostanzialmente un one-man show; d’altronde la struttura stessa della pellicola ruota attorno al protagonista, l’attore Brendan Fraser, vincitore dell’Oscar come miglior attore protagonista per questo film, più di quanto accada nella maggior parte delle opere cinematografiche.

Oltre a Fraser, ci sono altri quattro attori che fanno parte della vita di Charlie: Sadie Sink che interpreta la figlia Ellie; Hong Chau, l’amica infermiera che cerca sempre di aiutarlo; Samantha Morton, l’ex moglie; Ty Simpkins, che interpreta Thomas, un ragazzo scappato dalla propria famiglia.
Si tratta un film che supera le anguste barriere del teatro filmato per trasformarsi in un dolente e miracoloso lungometraggio in grado di commuovere tutti e di metterci in contatto gli uni con gli altri, al netto delle differenze di età e di genere.
Preservando l’impostazione teatrale dell’opera, nata inizialmente come pièce e scritta da Samuel Hunter, il regista non forza una diversa meccanica narrativa per adattare la storia, ma sembra muoversi in direzione opposta.
La staticità del personaggio diviene quindi un elemento tanto narrativo quanto realizzativo, e le riprese sono finalizzate a porre questa sofferente inamovibilità sempre al centro, anche nei momenti in cui Charlie cerca di riappropriarsi della propria umanità, come la delicatezza di Aronofsky nel girare le scene in cui Charlie affronta la dura sfida dei gesti quotidiani a lungo dimenticati.
“Non credo che nessuno possa salvare qualcuno”. La spiegazione del significato più profondo della pellicola con Fraser sta proprio in una riflessione sul senso del fare qualcosa per gli altri e per se stessi.

Alla fine di The Whale, nonostante le terribili azioni compiute da molti dei personaggi, la domanda che risuona nelle orecchie passa per la voce di Charlie: “Non hai mai la sensazione che le persone siano incapaci di non prendersi cura degli altri?”.
Il titolo di The Whale, la cui traduzione è «la balena», fa riferimento in modo figurato alla mole del protagonista ma anche al romanzo Moby Dick di Herman Melville, più volte citato in modo diretto e indiretto nella pellicola. The Whale, presentato in concorso al Festival di Venezia e in corsa ai premi Oscar 2023 con tre nomination, è stato portato al cinema in Italia il 23 febbraio scorso.
Trama
The Whale, il film diretto da Darren Aronofsky, racconta la storia di Charlie (Brendan Fraser), un professore d’inglese che soffre di grave obesità e vive recluso in casa. L’uomo tiene corsi universitari di scrittura online, tenendo sempre la webcam spenta. Charlie ha perso ogni rapporto con il mondo esterno, compreso il legame con la figlia adolescente, Ellie (Sadie sink), che non vede da diversi anni. L’unica persona che Charlie frequenta è Liz (Hong Chau), l’infermiera che lo aiuta con le medicazioni e le cure.
Dopo una diagnosi che attesta che a Charlie resta poco tempo da vivere, l’uomo decide di riallacciare i rapporti con la figlia, per cercare un’ultima possibilità di riscatto. Nel frattempo nella sua vita entra anche Thomas (Ty Simpkins), un giovane membro della New Life Church che tenta di evangelizzarlo. La presenza di nuove persone – e soprattutto di Ellie – nella vita di Charlie porterà l’uomo a scavare nei propri ricordi e nei traumi che lo hanno portato a essere chi è oggi.