Al giorno d’oggi sono sempre di più i giovani che decidono di intraprendere un periodo di studio all’estero, andando a vivere in un altro Paese per un anno o alcuni mesi, imparando così a parlare una nuova lingua e confrontandosi in questo modo sempre di più con il mondo esterno autonomamente.
Uno dei fenomeni divenuto molto frequente è l’esperienza del cosiddetto “anno all’estero”: ovvero gli studenti durante il quarto anno della scuola superiore frequentano parte o tutto il periodo scolastico in un altro Stato. Oppure, ancora più frequenti sono i periodi di studio all’estero durante gli anni universitari, dove molti giovani vanno a vivere e a studiare in un altra nazione, per una durata di un anno o alcuni mesi.

Queste esperienze all’estero sono divenute molto apprezzate in quanto molti ragazzi sono curiosi di compiere viaggi, vedendovi in ciò una sorta di “avventura”, un viaggio che possono fare da soli, andando così a sviluppare una propria autonomia.
Perciò, gli studi all’estero sono stati molto favoriti soprattutto dalla Comunità Europea, in quanto vengono considerati un grande trampolino di lancio per un miglior sviluppo di tutta la comunità: giovani che vanno ad imparare una lingua, intraprendono gli studi in altra scuola, conoscendo persone nuove, imparando ad arrangiarsi secondo le proprie capacità. Grazie a queste esperienze si diffonde il desiderio di conoscere nuove culture, si crea un senso di condivisione tra i diversi Stati, favorendo maggiormente la solidarietà e il rispetto per le culture diverse dalla propria, creando così un’unione di diverse nazionalità tra i giovani, inviando un grande e importante messaggio.

È proprio per questo che uno dei progetti iniziato e creato dall’UE fu proprio l’ERASMUS, acronimo di EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students. Fu realizzato dalla comunità Europea il 15 giugno 1987 e si tratta di un programma di mobilità studentesca avviato proprio per favorire le esperienze di studi all’estero da parte dei giovani. Consiste nel facilitare i viaggi degli studenti che hanno intenzione di trasferirsi in un altro Stato Europeo, per un periodo di tempo determinato. Solitamente agisce in ambito universitario, dando agli studenti la possibilità di andare a studiare in un’università di un Paese Europeo, e quindi di compiere questi “scambi” di giovani studiosi tra le varie università.
La storia
Il nome del programma, Erasmus, deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam, che viaggiò per molti anni in giro per tutta l’Europa per conoscere le nuove culture.
L’idea di questo progetto venne nel 1969 a Sofia Corradi, pedagogista e consulente scientifica della Conferenza permanente dei Rettori delle università italiane. Ella, ora soprannominata come “mamma Erasmus” proprio perché da lei partì quest’idea, ebbe appunto l’intuizione di permettere gli scambi tra studenti europei.
Il tutto nacque da un’iniziativa dell’associazione studentesca EGEE, attualmente chiamata AEGEE, il cui fondatore Franck Biancheri riuscì a convincere il presidente francese, Francois Mitterrand a sostenerne la realizzazione. Successivamente una collaborazione tra la EGEE e la Commissione Europea permise la nascita di Erasmus e quindi l’approvazione del programma nel 1987.

In cosa consiste
Erasmus più precisamente dà la possibilità agli studenti di effettuare un periodo di studi o un tirocinio in uno dei Paesi membri dell’Unione Europea per un tempo che va dai 3 ai 12 mesi. Sono aderenti al programma Erasmus in realtà anche altri stati non considerati nell’UE come Liechtenstein, Islanda, Norvegia, Macedonia del Nord e Turchia.
C’è stato uno stanziamento previsto per il periodo dal 2014 al 2020, ciò definito Erasmus+, che ammontava a 14,8 miliardi di euro, che vennero divisi tra gli studenti partecipanti e che così formarono la borsa di studio di ogni ragazzo.
Adesso Erasmus+ è il Programma dell’Unione Europea nei settori dell’istruzione, della formazione della gioventù e dello sport per il periodo 2021-2027.
Per partecipare al progetto Erasmus viene emanato un bando, solitamente nel mese di gennaio, e poi successivamente la candidatura viene valutata da una commissione e le graduatorie vengono mostrate il mese successivo; lo studente può scegliere il semestre in cui fare l’esperienza all’estero e decidere così quali esami affrontare nell’università ospitante, facendoseli riconoscere poi anche nell’università del proprio paese.

Erasmus è un forte mezzo di insegnamento sia sulla base personale, permettendo al giovane di affrontare da solo una nuova esperienza, facendosi carico delle sue sole conoscenze e capacità, sia sul piano solidale inter culturale: Erasmus fa incontrare giovani studenti da tutte le parti d’Europa, li unisce, li fa lavorare insieme, facendoli confrontare e conoscere, creando così una rete di rispetto, una rete di avvicinamento di tutte le culture, di tutte le lingue, di tutte le forme di pensiero.
Ci sono inoltre dei dati concreti che dimostrano quanto questo progetto di scambi universitari porti a un miglioramento anche sul piano professionale e lavorativo: infatti le ricerche dimostrano come l’80% degli studenti che hanno affrontato un’esperienza di mobilità internazionale abbia trovato lavoro entro 3 mesi dalla laurea. Infatti è più facile per un giovane che ha svolto l’esperienza Erasmus essere subito assunto dopo il conseguimento del titolo.
Questo è dovuto soprattutto al nuovo atteggiamento che si crea in uno studente che affronta un anno all’estero: lo scambio di culture e conoscenze, diverse dalla propria, crea una maggiore apertura mentale che porta allo sviluppo di un buon cosiddetto problem solving; inoltre uno scambio di studi e culture porta certamente a una maggiore conoscenza personale, per non parlare ovviamente soprattutto sulla base linguistica.