
In un’epoca che ci vede costantemente circondati da nuove tecnologie e innovazioni all’avanguardia, la Nao Challenge, concorso didattico rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia, si pone come principale obiettivo quello di coinvolgere e far appassionare i giovani ragazzi al mondo della robotica. Ogni anno, viene scelto un tema diverso in base al quale i ragazzi sviluppano il proprio progetto, il quale ha come protagonista un robot umanoide chiamato NAO. Ogni team, quindi, ha il compito di programmare NAO affinché compia determinate azioni mirate a mostrare le innumerevoli potenzialità della robotica in contesti sociali e legati alla comunità.

Per questa edizione 2023, i partecipanti al contest si confronteranno sulla tematica della sostenibilità, sviluppando l’umanoide in modo tale che possa aiutarci non solo ad avere un comportamento più eco-friendly, ma anche a prestare maggiore attenzione all’ambiente nella nostra quotidianità.
Da ormai qualche anno, anche l’istituto Alle Stimate di Verona aderisce al concorso con il suo gruppo di robotica NaoNexus, costituito da alcuni studenti dei licei e guidato dal professore di informatica e robotica Giovanni Bellorio. La squadra si compone di due parti: quella coding, impegnata nella vera e propria programmazione di NAO attraverso sviluppo di codici e software, e quella social, che si dedica invece alla creazione di tutti i contenuti che vengono pubblicati sul profilo del gruppo nelle varie piattaforme. Grazie all’impegno costante e a una grande determinazione, i ragazzi sono riusciti a conquistare nel tempo anche numerosi successi, primo fra tutti la vittoria alla NAO Challenge 2022, a cui si è aggiunta da poche ore la notizia ufficiale dell’entrata in finale alla NAO Challenge 2023, che si terrà tra il 22 e il 23 maggio prossimi a Firenze.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Arianna Antonelli, studentessa del quarto anno di liceo classico presso le scuole Alle Stimate e membro della parte social del team NaoNexus. Con entusiasmo e passione ci ha spiegato come sia strutturato il progetto sulla sostenibilità elaborato dal gruppo e a che cosa si siano dedicati i componenti durante la preparazione.
Il tema del concorso di quest’anno è la sostenibilità, perché credi sia stato scelto proprio questo argomento?

Credo che per la NAO Challenge 2023 sia stato scelto il tema della sostenibilità soprattutto perché è ormai un argomento vicino alle vite di tutti noi, alla nostra quotidianità e al nostro presente e futuro. Quello che facciamo è infatti ciò che andrà a influire sulle azioni e sul modo di vivere di tutti, quindi è importante che agiamo in questo momento per aumentare la sostenibilità.
Nello specifico, come può NAO aiutare l’uomo ad avere un comportamento più responsabile dal punto di vista della sostenibilità?
Tuttora, portando avanti il progetto, stiamo riscontrando degli ottimi risultati in NAO e di come sia in grado di migliorare la nostra vita nell’ambito della sostenibilità: esso è in grado di controllare la domotica di un determinato ambiente regolando i valori di luce, umidità e temperatura e, se necessario, riportare questi parametri al loro stato ideale: ad esempio, se la temperatura è troppo fredda, la aumenta, se è troppo calda la diminuisce. NAO è anche in grado di offrire consulenze e valutazioni, consigliando come si potrebbero ridurre le emissioni e i consumi in un edificio: a livello energetico saprebbe infatti consigliare quanti pannelli solari installare o quali altri metodi attuare per limitare costi e eccessi.
Come vi state preparando al concorso e alla finale? Di che cosa si occupano rispettivamente la parte social e quella coding del team?
Da dicembre, si stanno tenendo degli incontri, sia online che in presenza, durante i quali ognuno svolge dei compiti ben precisi. Il team si divide infatti in una parte coding e una parte social. Quest’ultima si occupa dell’aspetto estetico, mobile e grafico ma anche dell’editing dei video che vengono poi pubblicati sulle piattaforme. Ad esempio, i contenuti Instagram come reel, post e tutto ciò che ne consegue. La parte coding, invece, è più complessa e strutturata in quanto si divide in due task, che sono completamente svincolate tra di loro. La prima si tratta di una consulenza in azienda (N2N: NAO TO NATURE): tramite una piattaforma, NAO fornisce dei risultati in base alle modifiche che vogliamo apportare a un dato impianto domotico. L’interessato, in questo modo, dialoga con NAO esponendo le sue criticità e le sue richieste; poi NAO le elabora e attraverso il programma fornisce un report finale che riporta, ad esempio, quanta CO2 abbiamo risparmiato, avendo utilizzato quel determinato numero di pannelli solari, e quale sarebbe l’equivalente degli alberi da piantare per compensare la produzione di CO2 rispetto alla produzione di ossigeno.

Dalla fase di progettazione in azienda si passa quindi alla fase numero 2, o task 2, che è la fase di rilevazione sul campo. Un secondo NAO, in base ai dati rilevati in quell’istante, tramite un’applicazione, rileva temperatura, CO2, umidità e luce grazie a cui capiamo se sia necessario spegnere il riscaldamento, aprire le finestre e attivare un impianto di ventilazione, o spegnere la luce, se c’è una luminosità tale per cui possiamo rimanere anche senza. Inoltre NAO, al termine di ogni lezione, visto che la rilevazione si fa scuola, va a spegnere quel tasto identificato con il nome LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) dato che, molto spesso, la corrente nelle LIM rimane funzionante.
Quali aspettative avete riguardo al progetto? Confidate in un così grande successo come quello dell’anno passato?
Sicuramente lo scopo di partecipare a un progetto del genere è quello di vincere e, in fondo, penso sia un po’ la speranza di tutti noi. Il team, però, non nasce di certo per tale scopo ma per accomunare ragazzi uniti da passioni comuni che hanno voglia di fare, di esprimersi e soprattutto di migliorare il mondo in cui vivono. Quindi, nonostante i risultati, penso che saremo tutti estremamente felici per l’esito e per come lo avremo ottenuto, ovvero avendo dedicato anima e corpo al progetto.
Di questo passo, credi che in futuro la tecnologia avrà un impatto sempre maggiore sulla vita dell’uomo? Se sì, pensi si tratti di un effetto positivo o negativo?
Credo che, come stiamo constatando con la diffusione di computer e software di evoluzione estremamente veloce, sia inevitabile che la tecnologia vada sempre più a entrare nella nostra quotidianità e nelle nostre vite. Basti pensare soltanto al telefono, alla televisione, alla radio oppure a tutti quegli elementi che hanno rivoluzionato completamente il mondo e, nel piccolo, gli avvenimenti di tutti i giorni. Anche con l’insinuarsi dell’intelligenza artificiale si sta assistendo ad una grandissima rivoluzione che ognuno di noi subisce in qualche modo. Credo che l’effetto che avrà la tecnologia, che sia negativo o positivo, dipenda semplicemente dall’uso che ne faremo: è ovvio che, se le persone usufruiranno di questo mezzo per scopi bellici, di lucro ecc, avrà scopi e impatti negativi; mentre, se l’utilizzo di esso verrà regolato e moderato per salvaguardare l’ambiente e l’umanità, cooperando e conseguendo obiettivi comuni, avrà un impatto positivo. Questo però sta a noi deciderlo.
Think nao. think better.
NaoNexus