
Celebrata a livello internazionale, la Festa del lavoro nasce con lo scopo di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e i numerosi obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie e proteste. Si tratta di una ricorrenza dal grande significato, dietro la quale si cela una lunga e travagliata storia che affonda le proprie radici nell’America di metà Ottocento, ai tempi della Rivoluzione industriale. Ad oggi, quella del 1° maggio è diventata una data simbolica e quasi universale che rappresenta non solo un giorno di riposo ma anche e soprattutto un momento di riflessione per ricordare avvenimenti del passato che in realtà sono decisamente più attuali di quello che pensiamo. Infatti, tematiche riguardanti la tutela dei dipendenti, la sicurezza sul posto di lavoro, i salari o la riduzione degli orari lavorativi sono spesso al centro dell’attenzione sociale e costituiscono uno degli argomenti più discussi del nostro tempo.
La storia
Le prime origini della Festa dei lavoratori risalgono ad un periodo di significative e frequenti manifestazioni per i diritti degli operai nelle fabbriche durante la Rivoluzione industriale. Ci troviamo negli Stati Uniti d’America e tali proteste vengono guidate dall’Associazione dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro americani, i Knights of Labor.
Dopo lunghi periodi di ribellione e malcontento, nel 1866, a seguito di uno sciopero organizzato dai sindacati il primo maggio di quell’anno, fu approvata a Chicago, in Illinois, la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere, quando allora si poteva arrivare anche fino a dodici oppure, in certi casi, addirittura a sedici. Si trattava di una prima conquista ottenuta con sacrificio e dedizione che, a partire dal 1º maggio del 1867, quando la norma sulla riduzione delle giornate lavorative entrò in vigore, ebbe un’espansione lenta e graduale in tutto il territorio statunitense.

Qualche anno più tardi, il 1º maggio del 1886, a Chicago, i manifestati insorsero nuovamente in occasione del 19º anniversario dell’istituzione della legge dell’Illinois, evento decretato dalla Federation of Organized Trades and Labour Unions come il giorno di scadenza limite per estendere tale legge in tutti gli Stati Uniti. Riunitisi davanti alla fabbrica di mietitrici McComick, i rivoltosi vennero però attaccati dalla polizia che, essendo stata chiamata appositamente per reprimere la manifestazione, iniziò a sparare sui lavoratori provocando due morti e molti altri feriti.
L’opinione pubblica ne rimase fortemente indignata e il giorno seguente altri operai si aggiunsero alle proteste, che raggiunsero il loro apice il 4 maggio. Infatti, durante un raduno pacifico ad Haymarket Square, la piazza che normalmente ospitava il mercato della macchine agricole, uno sconosciuto lanciò una bomba contro i poliziotti che presidiavano il luogo: le forze dell’ordine iniziarono quindi a sparare sulla folla e lo scontro esplose. Moltissimi tra manifestanti e agenti furono uccisi e, ancora oggi, il numero di vittime del tragico episodio rimane sconosciuto. A seguito di questi avvenimenti, otto persone furono arrestate e condannate a morte e il cancelliere Otto von Bismarck proibì tutte le manifestazioni in favore degli accusati di Haymarket.
In Europa

La Festa dei lavoratori divenne ricorrenza ufficiale nel continente europeo a partire dal 1889, anno in cui venne ratificata al Congresso Internazionale di Parigi dalla Seconda Internazionale, organizzazione fondata da quelli che allora erano i partiti socialisti e laburisti europei con lo scopo di coordinare i sindacati e i partiti operai e riformisti di Europa. In Italia, la festa del 1º maggio fu istituita solo due anni dopo.