Alla scoperta del campionato regionale sperimentale

Approfondiamo gli aspetti più importanti del calcio sperimentale, un mondo che fa suscitare perplessità negli atleti e appassionati per la sua ancora poco chiara utilità.

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Foto di un pallone da calcio Adidas su terreno gioco di uno stadio
Foto di un pallone da calcio Adidas su terreno gioco di uno stadio

Il calcio è indiscutibilmente lo sport più amato in Italia e di fatto sono in molti i giovani e non solo che scelgono di praticarlo per tenersi in forma e per ambire a una carriera professionistica. Il calcio giovanile conta 672.835 tesserati impegnati nell’attività di Settore Giovanile e Scolastico. Questi sono divisi per età e abilità in vari campionati che comprendono anche i cosiddetti regionali sperimentali. Tale categoria, in Veneto, è stata creata per le annate U14 e U16 delle varie società dilettantistiche che si dividono in 3 gironi chiamati A, B e C, composti tutti da 16 squadre ciascuno. Per potervi accedere non vige la solita meritocrazia, ovvero chi si è classificato primo l’anno precedente nel campionato provinciale, ma ciò dipende dalla somma dei punti accumulati da tutte le squadre di una società. Una sorta di ranking che non dipende direttamente dalla squadra di quell’annata.

Squadra di calcio in un campo da gioco coperto che sta prendendo indicazioni dall'allenatore
Squadra di calcio in campo da gioco coperto (foto da Pexels)

Ma allora, a che cosa serve giocare in questo campionato? Il progetto è stato creato per preparare le società e le squadre a quello che viene chiamato “campionato regionale élite allievi U17”. Si prende parte a ciò se la squadra superiore, in questo caso composta da ragazzi 2008, vince il girone regionale o già milita in quello regionale élite. Quindi il giocare in uno regionale sperimentale fa parte di un progetto che ha come obiettivo quello di formare un gruppo di calciatori che sia pronto ad affrontare, l’anno successivo, quello élite ed essere il più possibile competitivi.

Inoltre, grazie a questo, le varie società potranno capire se sia necessario dover sistemare qualcosa oppure se siano riuscite a creare la squadra che era nei piani. Come spiega il mister Luigi Privitera, allenatore della squadra U16 della società Alba Borgo Roma, “L’ utilità di giocare in questo campionato sta nel provare a far crescere i ragazzi senza pressioni di retrocessioni e, magari, nel scoprire più a fondo le caratteristiche di ognuno per cercare di tirare fuori il meglio di loro”.

Calciatore che sta conducendo palla correndo
Calciatore che sta conducendo palla (foto da Pixabay)

Però, questo campionato soffre di un problema di non poca importanza: la carenza di atleti. Infatti, molti di questi preferiscono cercare altre strade piuttosto che intraprendere i gironi “sperimentali”. Ciò è dato dal fatto che, sebbene ci sia una classifica, l’arrivare in posizioni alte o basse non fa molta differenza: se ci si piazza primi, non si accede alle fasi finali che vedono scontrarsi le squadre più forti per ogni girone (come si fa, per esempio, nei gironi élite) e, se ci si classifica ultimi, non si retrocede al campionato inferiore.

Inoltre, spesso non si vuole far parte di queste squadre per il fatto che, non avendo nessuna importanza a livello di posizionamento, vengono fatte allenare su campi malridotti e senza gli equipaggiamenti che invece le altre annate hanno.

Un’altra ragione sarebbe quella che vede molte società, le quali vogliono mantenere o guadagnare un campionato superiore con le annate maggiori, che fanno salire giocatori, in questo caso, 2009 in squadre composte da atleti 2008, rischiare di non far crescere i ragazzi con i giusti tempi, perdendoli durante il percorso o dando responsabilità troppo gravose per la loro età. A fronte di tal problema, mister Privitera dichiara: “Le società dovrebbero puntare ad avere tutte annate “pure” per far crescere i ragazzi con i necessari step, facendo confrontare i giocatori con ragazzi della propria età. Quelle che, invece, non puntano sulle varie annate sono destinate a non avere futuro per quanto riguarda il panorama giovanile”.

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