Nella liturgia degli ultimi giorni, in particolare in quella odierna del Venerdì Santo, stiamo meditando in modo approfondito la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. A tal riguardo nel 2004 è stato prodotto un film, scritto e diretto da Mel Gibson: La Passione di Cristo. E’ stato visto da milioni di spettatori, ma in pochi conoscono i tanti segreti che si nascondono dietro a questo film.
Le riprese sono state girate in Italia tra Matera e Cinecittà. Il film ripercorre fedelmente il racconto dei Vangeli, e per essere ancora più aderente alla realtà storica del tempo è stato recitato nelle lingue dell’epoca: aramaico, ebraico e latino. Alcune delle scene sono tratte dai diari della Beata Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824, in particolare dal suo libro “La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo”, nel quale trascrisse delle sue visioni avute, e dai volumi “Mistica Città di Dio” della venerabile Maria di Ágreda.
Il film è frutto di ben 13 anni di ricerca e preparazione del regista Mel Gibson. Il quale ha cercato come protagonista un attore che avesse come iniziali “J.C.” e che avesse da poco compiuto 33 anni. Riuscì a trovare Jim Caviezel.
Quest’ultimo raccontò che il giorno dopo la proposta di Mel per il film, il celebre regista gli disse: «Voglio che tu sia consapevole di ciò che stai per passare. Potresti non lavorare mai più». Gli ho detto: «Mel, questo è ciò in cui credo. Tutti abbiamo una croce da portare. Devo portare la mia croce. Se non portiamo le nostre croci, saremo schiacciati sotto il suo peso. Quindi andiamo a farlo. E abbiamo iniziato con il film».

Il protagonista racconta inoltre che per prepararsi al film ha fatto un pellegrinaggio, durato un mese, a Medjugorje con Gibson, dove salivano di notte sulla collina delle apparizioni, “Podbrodo”, la cui salita è molto somigliante a quella del Golgota. Dichiarò che solo grazie a questo riuscì ad interpretare quel ruolo, infatti gli aveva donato una nuova dimensione di fede.
Durante le riprese pregò molto, ogni giorno infatti assisteva infatti a più S. Messe. La sua fede ed il suo corpo furono messi a dura prova: la sua sveglia era alle 2 del mattino per il trucco che terminava solamente dopo otto ore alle 10.00.
Durante la scena della flagellazione, subì frustate accidentali, che gli provocarono una ferita di 14 centimetri sulla schiena. Si è lussato una spalla e la scena fu mantenuta perché ha reso ancora più realistico l’incontro tra lui e Maria quando è caduto sotto il peso della croce.
Jim Caviezel spiegò così l’accaduto: «Sempre mi venivano tentazioni dalle quali mi dovevo difendere e in questa lotta sperimentavo una grande pace interiore. Per esempio nella scena dove Maria, la Madonna, si imbatte in Suo Figlio mentre porta la croce, io dovevo dire la seguente battuta: ”Guarda, io faccio ogni cosa nuova” Abbiamo ripetuto questa scena quattro volte, ma sentivo che c’ero sempre io in primo piano. Poi qualcuno urtò contro la croce ed io sentii la mia spalla sinistra uscire dall’articolazione. Quel subitaneo tremendo dolore mi fece perdere l’equilibrio e caddi pesantemente a terra. Sbattei il viso sulla terra polverosa e mi uscì il sangue dal naso e dalla bocca. Ripetei le parole alla Madre: ”Guarda, io faccio ogni cosa nuova”. Il dolore alla spalla era indescrivibile mentre lentamente abbracciavo la croce ed io sentivo che la scena era di grande impatto».
Ha contratto una polmonite, causata dall’ipotermia, dovendo girare poco coperto a Novembre. Ha sofferto di emicranie persistenti e fu addirittura fulminato 2 volte.
La prima nel celebre discorso della montagna, che commentò cosi: «Mi sono illuminato come un albero di Natale!». La seconda, la racconta dettagliatamente: “Quando girammo l’ultima ripresa c’era una fitta coltre di nuvole e un fulmine colpì la croce dove io ero legato. All’improvviso tutto fu silenzio intorno a me e io sentii i miei capelli rizzarsi sul capo. Circa 250 persone che stavano intorno a me videro come il mio corpo all’improvviso emanò luce e videro un fuoco alla destra e alla sinistra della mia testa. Parecchi, a questa vista, subirono uno shock“. Come se non bastasse alla fine delle riprese dovette sottoporsi ad un intervento a cuore aperto.
Caviezel racconta come decise di interpretare Gesù: «Non voglio che la gente mi veda. Voglio solo che vedano Gesù. E attraverso questo avverranno delle conversioni. Questo è quello che volevo più di ogni altra cosa, che le persone avessero avuto un effetto viscerale per prendere finalmente una decisione: se seguirlo o no».
Raccontò anche cosa fece per mettere in pratica questo: «Quando girammo la scena dell’ultima cena, io avevo, in tasche speciali all’ interno della mia veste, alcune reliquie di santi e anche un pezzetto della croce di Cristo. Era così grande il mio desiderio che Gesù fosse presente che pregai un sacerdote di esporre il Santissimo. Sulle prime rifiutò, ma io lo pregai insistentemente perché ero convinto che, se io avessi fissato Gesù, gli spettatori avrebbero riconosciuto Lui in me. Il sacerdote, con l’Ostia consacrata nelle mani, si mise poco dietro il cameraman e insieme a lui si avvicinava a me. Quando gli spettatori vedono la luce nei miei occhi non si rendono conto che quello è il riflesso dell’Ostia nelle mie pupille e pertanto essi, in realtà, vedono Gesù. Anche durante la scena della Crocifissione, mentre io pregavo ininterrottamente, il sacerdote era presente con il SS. Sacramento nelle sue mani».
Questo metodo funzionò tanto che tre degli attori si convertirono: il primo fu uno dei centurioni, che era mussulmano, diventò cristiano. Un altro fu Luca Lionello, l’attore che interpretò Giuda. Verso la fine della produzione, Lionello accettò il personaggio del film come suo Signore e Salvatore. «Ha chiesto la confessione – spiegò un sacerdote presente sul set, -Apparentemente era stato completamente trasformato dall’esperienza. Battezzò i suoi figli, santificò il suo matrimonio e tornò in Chiesa». La conversione più famosa è stata però quella di Pietro Sarubbi “Barabba”, infatti quello sguardo che ebbe con Jim Caviezel, gli cambiò radicalmente la vita.
Molto probabilmente a Pasqua 2021 uscirà il sequel del film dal titolo: “La Passione di Cristo 2: Resurrezione”. Il film descriverà in maniera minuziosa l’angoscia provata dai discepoli di Gesù nei giorni che vanno dalla crocifissione alla Resurrezione. Quindi per la prima volta nella storia del cinema vengono rappresentati e raccontati solamente i tre giorni successivi alla morte di Gesù. Sono riconfermati i personaggi principali del precedente cast. Jim Caviezel commenta il film così: “Sarà un capolavoro. Sarà il film più grande della storia del mondo, credo che sarà basato su ciò che sento nel mio cuore”.
Buonasera Marco. Molto costruttiva questa pagina. Bravo. Continua così. Ma se vuoi davvero penetrare il mistero della fede non studiare teologia ma segui quello che la tua anima ti dice e cammina tra gli ultimi. Che il Signore illumini sempre il tuo cammino. Auguri.
La teologia apre il cuore. Continua così, giovane Marco!
Bellissimo articolo, Bravo. Non smettere mai di scrivere, alcune persone hanno questo carisma ed è bello metterlo al servizio di Nostro Signore. Le benedizioni non mancheranno!