Il lato invisibile del calcio: gli arbitri e il lavoro dell’AIA

Chi sono davvero gli arbitri? L’organizzazione, i sacrifici e i meccanismi che regolano una categoria essenziale per il mondo dello sport.

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Logo dell'Aia(associazione italiana arbitri). Immagine da: www.aia-figc.it

Arbitro, la vita dietro al fischietto

Gli arbitri sono tra le figure più controverse e allo stesso tempo essenziali del mondo del calcio. Il loro ruolo va ben oltre il semplice fischio: sono giudici, garanti delle regole e responsabili del corretto svolgimento delle partite. Dietro ogni decisione, c’è un lungo percorso di formazione, fisica e mentale, che viene costantemente supportato dall’AIA (Associazione Italiana arbitri).

Cos’è l’AIA e come diventare arbitro

L’Associazione Italiana Arbitri si occupa del reclutamento, della formazione e della gestione degli arbitri italiani di calcio a 5, beach soccer e calcio a 11. La sua fondazione risale al 1911, e a giugno 2023 contava 30.577 associati. L’AIA è poi divisa in 207 sezioni, sparse in tutta Italia, le quali sono il punto di riferimento per tutti gli arbitri, soprattutto agli inizi. Parlando per Verona, la sede dell’AIA è dentro lo stadio Marcantonio Bentegodi. Da dicembre 2024, il presidente dell’AIA è diventato Antonio Zappi.

Antonio zappi presidente aia
Antonio Zappi, presidente dell’AIA da dicembre 2024 (Immagine da www.aia-figc.it)

Diventare arbitro è più semplice di quello che si pensi: per prima cosa, bisogna recarsi nella sede dell’AIA della propria città, nel caso di Verona, presso il cancello 5 dello stadio Marcantonio Bentegodi. Il corso è completamente gratuito. La durata è di circa 2 mesi, per 2/3 lezioni alla settimana, della durata di 1 ora e mezza, nella quale viene spiegato il regolamento dalla A alla Z. In seguito va sostenuto un esame a crocette e un colloquio orale. Il corso si può fare a dai 14 fino ai 40 anni, e, in caso si volesse sia giocare che arbitrare contemporaneamente, è possibile fino ai 19 anni.

Per chi fosse interessato, il corso 2025 a Verona è iniziato martedì 28 gennaio. Qui sotto una locandina con le maggiori informazioni:

Locandina corso per arbitri 2025
Locandina corso per arbitri 2025. immagine da: www.aia-figc.it

Perché diventare arbitro?

Diventare arbitro significa entrare nel cuore del gioco con un ruolo unico e fondamentale. Inoltre, l’arbitraggio è una grande scuola di vita, offre l’opportunità di sviluppare competenze preziose, come la capacità di prendere decisioni rapide sotto pressione, di comunicare e di imparare a gestire lo stress e la paura di sbagliare. Oltre a questo, diventando arbitro, si entra a far parte di un gruppo unico. Partendo dal Presidente per poi passare al Vice Presidente e così via, tutti trattano tutti allo stesso modo, dall’arbitro di seria A all’arbitro di Under14. Mensilmente si fanno delle riunioni tecniche, nelle quali ci si trova con tutti gli arbitri della propria sezione, quindi, oltre a parlare di arbitraggio, si possono fare molte amicizie e conoscere tante persone.

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