Indicazioni nazionali per la Scuola: nuovo approccio alla cultura italiana e occidentale

Un cambiamento nelle linee guida scolastiche che mira a rafforzare le radici storiche e culturali italiane e occidentali.

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Kids around the school table

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha divulgato le nuove indicazioni nazionali per il primo e secondo ciclo di istruzione, con l’obiettivo di rafforzare le radici culturali italiane e occidentali. Valditara ha dichiarato che si tratta di una riforma ancora in fase di definizione, che prevede un ampio confronto con personaggi di spicco, come lo storico Ernesto Galli della Loggia, il latinista Andrea Balbo, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini e il musicista Uto Ughi.

Scuole elementari

Le nuove linee guida prevedono che già dalle scuole elementari i bambini vengano introdotti ai grandi classici della letteratura per l’infanzia (come Verne e Stevenson) e alla poesia, con testi da imparare a memoria, mentre per i più piccoli poesie e filastrocche. L’approccio all’insegnamento della storia sarà arricchito da una visione “grande narrazione”, che partirà dalla lettura della Bibbia e dei classici dell’epica (come Iliade, Odissea ed Eneide), ci si concentrerà sui popoli italici e sulla storia dell’antica Grecia e Roma, con una visione incentrata sull’Occidente, piuttosto che su una prospettiva globale. Il ministro ha sottolineato l’importanza di trasmettere il valore della correttezza linguistica, e della consapevolezza del proprio patrimonio storico, che devono essere presenti come forma di autocontrollo e rispetto nei confronti del prossimo.

Inoltre la musica tornerà protagonista e permetterà di accompagnare l’apprendimento con un approccio creativo.

Scuole medie: il ritorno del latino

Una delle misure più discusse è il ritorno dello studio del latino alle medie, opzionale per un’ora a settimana, come prima infarinatura della materia. Lo scopo è aiutare i ragazzi a sviluppare un pensiero critico e problem solving. Questa misura è stata molto discussa: alcuni, infatti, sostengono che non porti a nessuna utilità nel mondo del lavoro, e che sarebbe più funzionale fare più inglese, ad esempio. il ministro ha giustificato questa scelta come un’opportunità per avvicinare gli studenti alla grande tradizione culturale occidentale e trasmettere il concetto di “eredità”.

Le critiche alla riforma

Il ministro Valditara ha risposto sottolineando che l’obiettivo è quello di offrire un’educazione seria, critica e orientata verso il futuro. La revisione delle indicazioni nazionali è pensata per aiutare i ragazzi a sviluppare un pensiero critico, in un contesto che mira a valorizzare la continuità tra la modernità e le tradizioni storiche. Ha anche precisato che attualmente si è fatto solo lo scheletro della riforma ed ora si aprirà un grande dibattito, il cui risultato finale verrà definito, per entrare poi in vigore nell’anno scolastico 2026-2027. La riforma proposta segna un cambiamento significativo nel modo in cui la scuola italiana affronta l’insegnamento delle discipline umanistiche, cercando di ristabilire una connessione più profonda con la cultura e la storia occidentale. Tuttavia, la sua attuazione e l’impatto sul sistema educativo italiano rimangono oggetto di vivaci discussioni.

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