Il racconto delle gesta delle 1000 donne che aiutarono i soldati italiani durante la Grande Guerra è stato presentato nell’Auditorium di Villafranca di Verona.

Nella Prima Guerra Mondiale, tra il 1915 e il 1917, sul fronte alpino tra Italia e Impero Austro-Ungarico, le donne friulane assistevano i soldati portando viveri e materiali bellici a quote molto elevate.Le portatrici, oltre a trasportare alimenti e munizioni, fornivano lungo il fronte alpino anche materiali da costruzione, medicinali e i corpi dei soldati morti o feriti.
Si vestivano pesantemente con cappotti o fasce per proteggersi dal freddo, distribuendo il peso della loro cesta o barella sulla schiena.Per le scarpe utilizzavano un tipo di calzare chiamato Scarpets (o Friulane), realizzate con scarti di vecchi copertoni e calzature usate che non venivano indossate per affrontare il freddo, il fuoco nemico e le difficoltà del terreno alpino, ma per la vita in città.

Noi di Ermes le ricordiamo con l’evento avvenuto a Villafranca di Verona, il 28 Novembre, nell’Auditorium presso il Castello Scaligero.

Presentato da Stefano Maria, l’evento ha avuto come punto nevralgico l’associazione culturale “Insieme si può”. Grazie alle lettrici Nathalie Zullo, Virna Giampieri, Vittoria Zorzi e Viola Zorzi, le vicende di queste giovani donne poco istruite e la loro visione della Grande Guerra sono state interpretate in maniera impeccabile. Le lettrici sono state supportate dalla banda Alfa 10+1, le cui voci hanno creato una grande armonia musicale nel viaggio nella storia delle portatrici.
Come special guests con noi c’erano il presidente del Museo Grande Guerra di Timau, Luca Piacquido, che ha portato quattro rievocatrici “portatrici”, e l’85° Reggimento Fanteria Verona, partecipante con il comandante Tenente Colonnello Cardone e sette donne in divisa militare. Queste ultime rappresentano l’evoluzione di quelle donne che, combattendo fianco a fianco con gli uomini per difendere la patria, riuscirono a diventare sempre più indipendenti

La serata non si è limitata alla narrazione degli eventi principali e all’esecuzione di canti alpini. La conferenza ha approfondito la memoria storica attraverso le testimonianze dei familiari, dove sono state raccontate storie inedite e vere, provenienti direttamente dai parenti delle portatrici, offrendo una prospettiva intima e personale sulle loro gesta eroiche e sulle opinioni che le loro famiglie nutrivano sul loro sacrificio.

Grazie alla storia di queste donne, si comprende come la loro tenacia abbia ridefinito il ruolo femminile: assunsero ruoli logistici vitali, dimostrando forza e capacità organizzativa. Simboleggiano la resilienza e il sacrificio femminile negli eventi storici. Il loro pieno riconoscimento è arrivato tardi, ma oggi celebriamo il loro coraggio.












