L’ESU, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, è un ente strumentale della Regione Veneto e ha lo scopo di garantire e promuovere il Diritto allo Studio Universitario. Con questo si intendono tutti quegli interventi volti a garantire la possibilità di frequentare gli studi universitari, favorendo sostegno soprattutto a coloro che si ritrovano ad affrontare situazioni di difficoltà economica.

L’ESU di Verona offre i propri servizi ponendo al centro il benessere dello studente, convinto che un ambiente favorevole ed efficiente possa favorire il suo percorso di studi. Questi servizi, erogati anche in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, rivestono in modo efficace tutte le aree di interesse scolastico, come la possibilità di ottenere borse di studio, il servizio abitativo, il servizio di ristorazione e molti altri. Inoltre assicura il diritto allo studio agli iscritti all’Università, all’Accademia di Belle Arti e al Conservatorio di Musica.

Abbiamo quindi incontrato Giorgio Gugole, direttore dell’ESU Verona, e gli abbiamo posto diverse domande riguardo a questa importante realtà.

Giorgio Gugole, direttore dell'ESU Verona
Giorgio Gugole, direttore dell’ESU Verona

Come opera l’ESU e quali metodi utilizza per facilitare la vita degli studenti universitari? 

ESU è un ente regionale per il diritto allo studio, e la finalità è quella di garantire a studentesse e studenti universitari la possibilità di frequentare l’università. In particolare noi garantiamo questa opportunità agli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi; cioè quegli studenti e quelle studentesse che non hanno la possibilità economica. I due principali ambiti di attività di ESU per garantire ciò sono la residenzialità, ovvero la presenza di un alloggio a prezzi calmierati, e la ristorazione: infatti lo studente che è ospite da noi deve sostanzialmente poter pensare solo a studiare. C’è poi un altro ambito del quale si occupa ESU, in sinergia con l’università: quello di riconoscere agli studenti meritevoli le borse di studio, cioè un contributo in termini economici che gli consenta di vivere comunque a Verona durante il proprio percorso di studi. 

Quali misure state attuando per sostenere questi studenti alle prese con l’alto costo della vita universitaria, riguardo soprattutto alle residenze? 

Da quando sono arrivato io, ormai tre anni fa, è scoppiata l’emergenza abitativa per quanto riguarda la residenzialità universitaria. Anche prima vi era una richiesta pressante, ma questa necessità è dovuta principalmente al progressivo impoverimento medio delle famiglie che fanno sempre più fatica a mantenere i figli e a sostenere i costi legati al percorso universitario. Abbiamo visto che ciò è aumentato in modo sensibile soprattutto dopo il Covid, che ha afflitto diverse famiglie. Nel 2021 gli studenti che avevano fatto domanda per avere un alloggio da ESU e ai quali erano stati riconosciuti i requisiti erano 220. Nel 2022 sono raddoppiati, quest’anno sono 540: capiamo quindi che l’esigenza è diventata sempre più pressante. Noi allora, grazie a diverse risorse proprie e attraverso la partecipazione a bandi ministeriali e nell’ambito del PNRR, cerchiamo di incrementare la disponibilità di posti alloggio, principalmente acquistando e costruendo residenze di proprietà di ESU, oppure attraverso convenzioni o collaborazioni con enti pubblici e privati

L'entrata del palazzo dove si trova la sede dell'ESU
L’entrata del palazzo dove si trova la sede dell’ESU

Da quando è diventato direttore, quali progetti sono stati portati avanti da ESU?

Dialogando costantemente con il Rettore dell’università, dato che ESU è al servizio degli studenti universitari, le linee che abbiamo sviluppato e sulle quali abbiamo ottenuto dei risultati importanti sono principalmente tre. La prima è la residenzialità universitaria: siamo partiti che avevamo poco meno di 400 posti letto, entro giugno 2026 arriveremo con tutta probabilità a raddoppiare i posti. Questo è possibile anche perché abbiamo vinto un bando importante, con un finanziamento di più di 9 milioni di euro, che ci consente di trasformare un immobile ora inutilizzato della Curia in residenza universitaria.

L’altro ambito su cui abbiamo investito tanto è la ristorazione universitaria, dato che abbiamo cercato di impegnarci per trasformare il concetto di mensa, soprattutto nell’immaginario studentesco, in quello di ristorante universitario. Vorremmo che i nostri punti di ristorazione fossero proprio concepiti e visti come ristoranti. Questo comporta ovviamente un innalzamento della qualità, e noi ci siamo adoperati aumentando la percentuale di prodotti bio che serviamo all’interno delle nostre mense. Abbiamo inoltre creato la prima mensa universitaria a chilometro zero in Italia, in collaborazione con Coldiretti e la Cooperativa Sociale Centro di Lavoro San Giovanni Calabria. Per esempio nel 2022 erogavamo 64.000 pasti; nel 2024 ne abbiamo erogati 207.000. Questa crescita in solo tre anni ci fa credere che gli studenti apprezzino tutto ciò.

Grazie alla legge istitutiva dell’ESU, possediamo delle competenze amplissime nei confronti degli studenti: l’ESU può, ovviamente compatibilmente con le proprie risorse, dare loro qualsiasi tipo di servizio. Questo è finalizzato al fatto che lo studente riesca a vivere bene e si senta ben accolto nella città universitaria. Sotto questo punto di vista abbiamo spinto tantissimo sullo sport e sulla cultura, ponendoci come obiettivo quello che tutti gli studenti fuori sede possano poi rimanere a Verona dopo la laurea. Per permettere questo bisogna prima di tutto creare, in collaborazione con l’università e con la rete cittadina, delle opportunità di lavoro garantendo loro una vita extra-universitaria. Abbiamo fatto diverse convenzioni con numerosi teatri (come il Teatro Nuovo, il Teatro Salieri e il Teatro Ristoro) dando loro l’accesso alla cultura a prezzi agevolati

Inoltre assicuriamo la possibilità di fare attività sportiva: abbiamo attivato una convenzione con lo Sports Center Verona e stiamo pianificando di fare lo stesso con il Platys Center. 

La foto ritrae l'entrata dell'ESU Verona

Ci sono delle iniziative future che avete intenzione di iniziare?

In realtà noi cerchiamo di essere sempre molto concreti: il successo delle nostre iniziative e della nostra crescita sta anche poi nella capacità di riuscire a mantenerle e gestirle. Concretamente, se in tre anni da 400 posti alloggio passiamo a 800, abbiamo dei vincoli banalmente di personale: gli stessi identici dipendenti che si ritrovano a gestire il doppio dei posti, in un tempo relativamente breve. L’ESU cerca di trovare le risorse e gli strumenti per poter consolidare i risultati, anche perché questi posti per noi rappresentano un costo: gli studenti che alloggiano nelle nostre residenze pagano un prezzo assolutamente sottocosto rispetto ad altri affitti. Esiste comunque un sogno: creare un vero e proprio campus universitario a Borgo Roma, lavorando in costante sinergia con l’università.

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