Con il mese mariano ormai al termine, la chiesa romanica della Madonna della Strà resta un luogo silenzioso e appartato, custode di una fede che resiste nel tempo. Situata tra i campi di Belfiore, la chiesa accoglie molti fedeli, soprattutto nel mese di maggio. Edificata nel 1143, era inizialmente consacrata a San Michele Arcangelo, ma cambiò poi nome in “Chiesa della Madonna della Strà” nel 1590 circa.
Nel 1600 il paese era infettato dalla peste e i belfioresi chiesero aiuto alla Madonna per scacciare da loro il morbo e, in cambio, le promisero una festa votiva. La Vergine li salvò ed essi istituirono la festa votiva di ringraziamento alla Madonna della Strà. Il santuario è stato costruito seguendo lo stile romanico ed è costituito da corsi alternati di tufo e di cotto, una tecnica costruttiva romana. Al suo interno sono presenti diversi affreschi, come quelli della “Madonna col bambino”, di San Lorenzo, di Sant’Onofrio, della “Santa incoronata” e molti altri. La chiesa è divisa in tre navate da due colonnati e la luce è filtrata dalle ampie finestre poste ai lati del santuario.

La statua della Madonna della Strà è un’opera di Giovanni Zebellana, uno scultore e intagliatore italiano del 1450. Essa rappresenta la Vergine, in posizione di preghiera con le mani giunte, e il bambino Gesù, posto sulle ginocchia della Madre. La Madonna ha una veste dorata e presenta ricami in lacca rossa, con la parte interna del manto azzurro. Il bambin Gesù stringe tra le piccole manine un pettirosso. Recentemente restaurata, la chiesa presenta anche un campanile all’esterno, addossato alla parete settentrionale del santuario.
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