Un anno fa Sandro Bernardello, insieme a tre suoi amici storici, a seguito della chiusura della palestra nella quale si allenavano, per non perdere tutto quello che erano riusciti a costruire nel corso di lunghi anni di fatica e per avere un luogo dove ritrovarsi, decise di aprire una loro associazione sportiva.

La R.I.S.E Martial Arts ASD, con sede presso la palestra della scuola media Bettelloni in via Locatelli 4, nasce quindi dalla voglia di condividere e divulgare il Kung Fu e la difesa personale. A proposito di Kung Fu, esso iniziò a svilupparsi in Cina a partire dal V secolo a.C. ed è un termine generico che indica l’insieme di tutte le arti marziali cinesi; è uno sport che unisce l’arte e la bellezza del movimento con lo studio e le strategie del combattimento
Da quanto tempo pratica il Kung Fu e le arti marziali, e perché ha deciso di fondare questa associazione?

Ho cominciato a praticare arti marziali nel 2001 e dal 2010 al 2023 ho praticato con costanza sia Kung Fu Shaolin che difesa personale (Jeet Kune Do, Kali, Silat e InWarrior). Negli anni i compagni di allenamento sono diventati amici e si è formato un bel gruppetto di persone che sono state sempre presenti, con una costanza e una continuità da manuale, tutte unite dalla comune passione per le arti marziali. Perciò, quando un paio di anni fa la vecchia palestra ha chiuso i battenti, ho subito pensato che lasciar sfaldare tutto ciò che si era creato negli anni fosse un vero peccato, e da qui la decisione di aprire un’associazione sportiva assieme ad altri tre storici compagni di fatiche.
Quando avete deciso di dare vita alla R.I.S.E Martial Arts, qual era il vostro obiettivo?
L’obiettivo era quello di dare una forma alla passione che ci unisce, per poter mantenere e continuare a migliorare ciò che abbiamo imparato finora; per avere una palestra dove ritrovarsi e condividere “gioie e dolori”; e per dare anche a nuovi allievi un posto dove poter provare cosa significa praticare arti marziali: non solo fatica e disciplina, ma anche il piacere di una “stanchezza” a fine allenamento che ti fa stare davvero bene.

Perché ha deciso di praticare arti marziali?
Le arti marziali mi hanno sempre incuriosito e affascinato fin da piccolo. Come tanti altri, immagino, anche io ho subito il fascino dei film di Jackie Chan e Bruce Lee. Ho sempre pensato che le arti marziali fossero il perfetto connubio tra il “mantenersi in forma” e l’imparare qualcosa di utile, come può essere ad esempio la difesa personale. Il Kung Fu Shaolin, in particolare, mi aveva attratto per le sue forme, che trasmettono tanta agilità quanto forza e stabilità, e ho sempre pensato che la denominazione “arte marziale” fosse assolutamente appropriata, in quanto c’è sicuramente qualcosa di più della sola pratica sportiva.
Qual è secondo lei un aspetto fondamentale del Kung Fu?
Pur essendo uno sport molto faticoso e impegnativo a livello fisico, se fatto nella maniera corretta si può praticare ad ottimi livelli anche a una certa età, al contrario di tantissime altre attività sportive che “consumano” gli atleti, e questo lo trovo un aspetto fondamentale.

Cosa rappresenta per lei il Kung Fu?
Per me è stato, ed è tutt’ora, un viaggio verso il miglioramento di me stesso e un continuo allenamento, certamente fisico ma soprattutto mentale: un allenamento alla costanza e all’impegno, ad andare agli allenamenti in particolare nei giorni in cui si è stanchi e si vorrebbe stare sul divano. Posso dire che il Kung Fu Shaolin abbia per me un valore che trascende l’arte marziale in sé, dando una forma concreta all’idea di “impegnarsi sempre al massimo delle proprie capacità”, indipendentemente poi dai risultati, nello sport e in qualsiasi altro ambito.
Quale consiglio darebbe ai giovani ragazzi che vorrebbero approcciarsi a questo affascinante sport?
Lo studio di un’arte marziale tipicamente tradizionale come il Kung Fu Shaolin e lo studio della difesa personale sono entrambe vie che possono dare un grande valore aggiunto alla semplice pratica sportiva. Chi volesse approcciarsi alle arti marziali per la prima volta può provare discipline diverse per capire cosa lo appassiona di più: le differenze sono tante, ma lo sono anche i punti in comune. Indipendentemente dal percorso scelto, si imparerà il valore che un allenamento costante e completo come quello delle arti marziali può avere sul benessere fisico e sull’attitudine verso l’impegno e le difficoltà, che poi si riflettono anche nella vita di tutti i giorni. La cosa sicura è che una pratica come questa, se portata avanti con costanza, rende migliori sia nel corpo sia nello spirito.













