La Giornata contro i Disturbi da Comportamento Alimentare (DCA) viene celebrata ogni anno per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a questi disturbi psicologici che influenzano il comportamento alimentare e la percezione del corpo. La giornata serve anche a promuovere la consapevolezza, l’educazione e l’importanza della prevenzione e del trattamento. Vengono perciò organizzati eventi, conferenze e attività informative per supportare chi ne è colpito e per sensibilizzare su come riconoscerli e affrontarli.
Tipologie
1. Anoressia Nervosa, caratterizzata da una perdita di peso estrema e rifiuto di mantenere un peso corporeo normale, con paura intensa di aumentare di peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
2. Bulimia Nervosa, caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate (mangiare grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo) seguite da comportamenti compensatori, causati dal senso di colpa, per evitare l’aumento di peso.
3. Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder – BED), abbuffate regolari che non sono seguite da comportamenti compensatori. Queste abbuffate portano sensazione di perdita di controllo e in seguito a sensi di vergogna, colpa o disgusto dopo aver mangiato troppo.
Negli ultimi anni si stanno sviluppando due nuove tipologie di disturbi alimentari, l’ortorexia e la vigoressia, che hanno lo scopo di ottenere un corpo molto sano e prestazionale:
4. Ortorexia, derivante dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito), caratterizzata da un’attenzione e cura maniacale per la scelta del cibo, quindi una preoccupazione ossessiva per il mangiare “pulito” o “sano”, evitando alimenti che vengono percepiti come non sani o impuri, a scapito della varietà e dell’equilibrio nutrizionale. Si presenta con comportamenti compulsivi legati alla preparazione e al consumo di cibo sano.
5. Vigoresia, ossessione patologica per il proprio corpo, con la convinzione di essere troppo magri o poco muscolosi, nonostante si abbia già una muscolatura sviluppata.

Cause
Risulta molto difficile raggruppare insieme tutte le possibili cause che possono portare ad un disturbo alimentare, poiché queste sono molto personali e basate sul vissuto di ognuno; nonostante questo, ci sono delle motivazioni ricorrenti:
cause socio-culturali, fra cui possiamo inserire i modelli estetici proposti dalla società ai quali i giovani tendono ad aspirare
cause psicologiche, come abusi o traumi passati, ma anche i problemi familiari e il bullismo, una bassa autostima, i momenti di forte ansia e stress, i disturbi depressivi e la tendenza al perfezionismo
cause biologiche: per le donne, in particolare, conta il ruolo degli ormoni nella regolazione della serotonina, che è un neurotrasmettitore per la gestione dell’ansia, dell’umore e delle sensazioni di fame e sazietà. Alcuni studi dimostrano che, rispetto agli uomini, le donne producono meno serotonina a seguito di una restrizione calorica.
Sintomi
I sintomi sono variabili in base al soggetto e alla tipologia, ma alcuni sono comuni a tutti i disturbi alimentari, come comportamenti sociali evitanti, ovvero situazioni in cui il soggetto cerca di evitare la compagnia o situazioni sociali che riguardano il cibo; problemi di autostima; sviluppo o manifestazioni maggiori di disturbi psicologici come ansia e stress e isolamento sociale, che può portare all’ allontanamento da amici e/o familiari.

Conseguenze
Soffrire di DCA comporta una modificazione del proprio modo di pensare e il danneggiamento della concentrazione. I disturbi del comportamento alimentare possono inoltre togliere flessibilità al pensiero, indurre a procrastinare e rendere difficile prendere qualsiasi decisione. Inoltre possono essere presenti effetti psicosociali che portano a perdere progressivamente i propri interessi. Dal punto di vista fisico il cervello si modifica, sentendosi deboli, il metabolismo basale diminuisce e la nostra fertilità viene danneggiata.
Il parere dell’esperta
In occasione di questa giornata abbiamo intervistato la psicoterapeuta Azzini Silvia, che si occupa anche di disturbi del comportamento alimentare.
Che cause pensi siano alla base dell’aumento dei disturbi alimentari tra i ragazzi?
Il periodo dell’adolescenza è caratterizzato dal cambiamento del proprio corpo, il quale viene spesso mal tollerato. Di base in un disturbo alimentare è presente un tema di controllo che ha come obbiettivo principale di rassicurare il soggetto rispetto a tematiche più profonde emotive e psicologiche, che possono essere anche inconsce, le quali agiscono internamente creando un canale grazie al quale il soggetto cerca di ottenere il pieno controllo, volendo controllare anche l’incontrollabile. Il corpo viene visto più come macchina, e come unica cosa alla quale aggrapparsi mentre tutto intorno il resto della vita sembra sfuggire di mano. Ciò può essere causato da problemi che riguardano il nucleo familiare, problemi nelle relazioni tra i pari, episodi di bullismo e di svalutazione del corpo. Nelle nuove manifestazioni di disturbi alimentari viene data più attenzione a un bisogno interno di programmare, come tentativo di adattarsi in modo compiacente, costruendo un falso sé per il contesto familiare, dato da modelli sociali di successo. Ogni individuo è diverso, e, mentre non è possibile individuare una singola causa che porta a uno specifico disturbo, è importante individuare quali sono gli aspetti che mantengono viva la sofferenza nell’individuo che cerca la cura.”
Come si sono sviluppati i disturbi alimentari nel corso degli anni?
Tra gli anni ’60 e ’70 c’è stata l’esplosione della anoressia restrittiva, poi nei decenni successivi si sono sviluppate diverse forme di disregolazioni, con l’arrivo della bulimia e del binge eating; ultimamente, si sono sviluppate ortoressia e la vigoressia. Queste ultime due tipologie sono più difficili da identificare come malattia, poiché il corpo non appare malato ma esteticamente “bello” e apprezzato dalla società.

In che modo i social media influenzano la percezione del corpo tra i giovani e contribuiscono ai disturbi alimentari?
Negli ultimi anni, i social media hanno assunto un ruolo centrale nella vita di milioni di persone, influenzando la percezione di sé e il rapporto con il proprio corpo. Piattaforme come Instagram, TikTok e Facebook offrono una vetrina continua di immagini e contenuti che spesso, volontariamente o no, promuovono ideali di bellezza irrealistici, contribuendo all’insorgenza o all’aggravamento di disturbi alimentari. Influencer, celebrità e utenti comuni spesso pubblicano immagini ritoccate o filtrate, creando un modello di perfezione che non corrisponde alla realtà. Questo fenomeno può generare insicurezza e insoddisfazione corporea, soprattutto tra i giovani, che tendono a confrontarsi costantemente con questi modelli idealizzati. Affrontare il legame tra social media e disturbi alimentari richiede un impegno collettivo. Alcune piattaforme hanno iniziato a introdurre misure di tutela, come il blocco di contenuti che promuovono comportamenti dannosi e l’inserimento di avvisi sulle immagini modificate. Tuttavia, è fondamentale educare i giovani a un uso più critico dei social, insegnando loro a distinguere tra realtà e costruzione digitale.
Cosa può fare la famiglia per prevenire o intervenire in caso di disturbi alimentari? Quali sono i segnali precoci che genitori e/o amici potrebbero individuare?
E’ auspicabile che i genitori siano presenti nella vita dei propri figli, ascoltandoli ed individuando eventuali variazioni nei loro comportamenti; è inoltre importante che non abbiamo timore a rivolgersi ad un professionista se lo ritengono necessario, ma questo non deve sostituire in alcun modo un atteggiamento presente e comprensivo.
A conclusione di questo possiamo vedere come le cause siano diverse e personali per ognuno. Si evidenzia come l’avere relazioni genuine sia all’interno che all’esterno della famiglia, alimentate da buone comunicazioni favoriscano lo sviluppo ed il mantenimento di una qualità della vita. Sentirsi parte di una relazione e sapere di poter comunicare in modo libero permette di sperimentare uno stato di benessere oltre che di chiedere aiuto nei momenti di difficoltà, evitando così di sentirsi soli nel dover affrontare gli ostacoli che si incontrando durante il percorso della vita.












