Il presidente-allenatore della Virtus Verona Gigi Fresco è indagato per truffa: infatti è accusato di aver usato dei soldi che venivano versati dalla prefettura, che erano destinati all’accoglienza di profughi, per finanziare l’attività calcistica della Virtus Verona.
Già nel 2021 erano stati sequestrati 12 milioni di euro dalla Guardia di Finanza. L’accusa ha contestato alla Virtusvecomp di non essere in regola per ricevere quei finanziamenti per l’accoglienza: infatti, chi ha verificato la regolarità delle dichiarazioni che hanno consentito i finanziamenti della questura alla società, ha dimostrato che il numero di operatori per la gestione dei profughi non era regolare.

Inoltre, dai conti in cui la prefettura versava i finanziamenti veniva prelevato del denaro sistematicamente e versato in un altro conto della stessa banca. La Guardia di Finanza ha scoperto che i soldi non venivano usato solo per l’accoglienza ma anche per l’attività calcistica.
Già nel 2018, i prelievi avvenivano ogni settimana: non veniva specificato il perché e, controllando le date, coincidevano con quelle delle partite della Virtus Verona. Dal 2016 al 2019 Fresco ha prelevato circa 112 mila euro.
Fresco ha ribattuto dicendo, sia fuori che dentro all’aula, che le banche si rifiutavano di aprire conti a nome di profughi e quindi lui ogni dieci giorni prelevava 10mila euro per darli a queste persone e ha aggiunto che la prefettura aveva rilasciato dei permessi perché aveva rilevato che l’operato era regolare.












