
L’amore è un tema che riguarda tutti, e leggere le lettere dei grandi scrittori può aiutare i ragazzi a riflettere sui propri sentimenti senza sentirsi troppo esposti. Questo progetto, ideato dalla giornalista Miryam Scandola, nasce per creare uno spazio sicuro in cui leggere, discutere e scrivere, permettendo ai giovani in particolare di esprimersi liberamente.
Per questo motivo abbiamo intervistato Miryam, che incontra i ragazzi e le ragazze nelle scuole insegnando loro l’educazione sentimentale.
- Come le è venuta l’idea di cominciare questo percorso?
“Da tanti anni per lavoro e per passione studio e analizzo i carteggi letterari, le lettere che si scambiavano i grandi scrittori e scrittrici, soprattutto quelle d’amore, che parlano di esperienze simili a quelle in cui capitiamo tutti durante la nostra vita amorosa e poteva essere quindi un modo per parlare di amore in classe, senza che i ragazzi sentissero un faro puntato contro. Un altro passo è quello della scrittura per permettere ai ragazzi di ragionare sui loro sentimenti scrivendo una lettera d’amore.”
- Di che cosa parla durante questi incontri?
“Sono otto ore di incontri durante l’orario d’italiano, perciò la docente è sempre presente. Parliamo di quattro coppie, ognuna di queste con un amore particolare, che permette di intavolare argomenti come la gelosia, l’amore impossibile e idealizzato e i tradimenti. I ragazzi quindi leggono alcuni pezzi di queste lettere commentando insieme a me e discutendo di cosa la lettera ci vorrebbe trasmettere. Parliamo così di noi senza forzature, nessuno viene obbligato a dire niente. Durante questi incontri si fanno degli esercizi sui carteggi appena letti, quindi esercizi di scrittura creativa.”
- Si ispira a qualcosa o qualcuno?
“L’idea mi è venuta naturalmente ed è stata subito accolta con interesse. Non penso di esser stata la prima, ma siamo riusciti a creare un luogo dove possiamo rifugiarci e per chi non ha avuto la fortuna, essere ascoltati, leggendo queste lettere come dialoghi, a cui possiamo rispondere.”
- Che emozioni prova a sentir parlare i ragazzi dei loro sentimenti?
“Sono stata molto colpita dai ragazzi e dalle ragazze per la loro capacità di amare. Per noi adulti penso sia sempre molto ridimensionata e trattenuta. Con i ragazzi con cui ho parlato ho visto una forza e una bellezza che non mi sarei aspettata. Durante questo progetto, hanno sempre partecipato attivamente dicendo e scrivendo cose molto sentite, che anche gli adulti dovrebbero leggere e capire, perché pensano cose che sono assolutamente vere.”
- Che consigli darebbe ai ragazzi su come comportarsi con i loro primi amori?
“In questo progetto non do consigli, lo scopo infatti è ascoltare gli scrittori e cercare di carpire informazioni. Penso infatti che nessuno, a qualsiasi età, possa essere esperto in amore, può esserci sempre confusione e tutto può sempre essere complicato. L’unico consiglio che mi sento di dare è quello dell’analisi di sé e la comprensione dell’altro, secondo me solo in questo modo si riuscirà ad avere un rapporto profondo e sincero.”
- Sul suo profilo Instagram abbiamo notato che legge molto, ci può dire e spiegare la frase che l’ha colpita di più? Ha qualche lettura o film da consigliare?
“Io sono innamorata da sempre di Cesare Pavese, uno scrittore italiano, che ho scoperto a 16 anni per caso, perché in una bancarella di un festival ho trovato questo libro chiamato “Il mestiere di vivere”. Una volta preso, ho scoperto che non era un romanzo ma un diario, che conteneva le sue prove di scrittura, arrabbiature, delusioni e la sua paura. In tutti gli anni della mia adolescenza e tuttora, l’ho sempre visto come un faro, perché in una sua lettera per una donna amata scrive una frase famosissima e utilissima: “Si faccia una vita interiore e vedrà che la vita avrà un significato“. Questa è la frase che anche in classe piace sempre di più e forse la più vera.”
Parlare di amore attraverso la letteratura non serve a dare risposte, ma a capire meglio se stessi. Come dice Cesare Pavese, conoscere le proprie emozioni è il primo passo per viverle davvero.













