Geopop è un fenomeno sempre più in crescita nel panorama della comunicazione scientifica. Nato nel 2018 come un’idea audace, oggi il progetto fondato da Andrea Moccia vanta oltre 3,1 milioni di follower su Instagram, 2,2 milioni su YouTube e una crescente popolarità su diverse piattaforme digitali.
Il team, composto da tredici creators, è impegnato nella creazione di contenuti che spaziano dalle scienze alla cultura generale, affrontando temi di attualità, curiosità scientifiche e molto altro. Il cuore del progetto è rappresentato dalla varietà e dalla competenza dei suoi creatori, ognuno dei quali si dedica a temi specifici, trattandoli con la passione necessaria per coinvolgere e appassionare un pubblico. Video, podcast e post sui social diventano strumenti attraverso cui Geopop raggiunge una community sempre più ampia, con contenuti che vanno a toccare argomenti di ogni tipo, dal mondo della chimica a quello della biologia, dalla storia alla fisica.

Geopop si distingue anche per la sua capacità di coinvolgere direttamente il pubblico. Grazie a iniziative come “Missione Cultura”, un progetto che permette agli utenti di sostenere la divulgazione scientifica attraverso un contributo mensile o annuale, la community può partecipare attivamente alla crescita del progetto. I fondi raccolti vengono utilizzati per sviluppare attività come tour nelle scuole e la creazione di contenuti educativi per bambini. Un altro dei traguardi raggiunti da Geopop sono i documentari realizzati in occasione del raggiungimento di un alto numero di iscritti, un chiaro esempio di come la partecipazione diretta del pubblico contribuisca alla realizzazione di attività di valore.
Un esempio di come il progetto stia avendo un impatto significativo è la figura di Riccardo De Marco, uno dei creators di punta di Geopop. Riccardo, giovane e dinamico veronese, si definisce “curioso, creativo e con idee folli”, un approccio che lo porta a trattare in modo originale e coinvolgente temi legati alla chimica: dalle curiosità scientifiche al debunking di notizie virali. Il suo talento e la sua passione per la disciplina lo hanno reso una delle voci più riconoscibili del team, capace di attrarre milioni di giovani curiosi.
Il suo incontro con Geopop risale al 2022, quando, durante una fiera delle scienze, entrò in contatto con il team e si candidò per diventare divulgatore scientifico. Un anno dopo, Riccardo si univa ufficialmente al gruppo, portando con sé la sua esperienza e il suo amore per la chimica. Oggi, oltre a lavorare per Geopop, Riccardo continua a creare contenuti personali su TikTok e Instagram, consolidando la sua presenza nel panorama della divulgazione scientifica online. Geopop è un esempio di come il web, quando utilizzato con entusiasmo e competenza, possa diventare un potente strumento di educazione e crescita culturale. Con il suo approccio innovativo e il coinvolgimento diretto della community, il progetto sta segnando una nuova era per la divulgazione scientifica, rendendo le scienze accessibili e affascinanti per tutti, anche per chi non ha una preparazione tecnica di base.
Di seguito riportiamo il testo dell’intervista da remoto a Riccardo:
- Cosa l’ha spinto a diventare divulgatore scientifico e a entrare nella redazione di Geopop?

Ciò che mi ha spinto a diventare un divulgatore scientifico sui social è stata la combinazione delle mie due grandi passioni: il videomaking e la scienza. In un periodo particolarmente difficile della mia vita, mi sono fermato a riflettere su quale fosse la strada giusta per me. Dopo due mesi di introspezione, ho capito che comunicare ciò che amo attraverso il web era il mio vero desiderio.
Così, nel 2021, ho aperto i miei profili Instagram e TikTok per parlare di chimica. Un anno dopo, durante Ecomondo, la fiera sulla sostenibilità di Rimini, ho incontrato i ragazzi di Geopop e scoperto che stavano cercando un divulgatore scientifico. Mi sono candidato e, dopo tre colloqui, sono entrato ufficialmente a far parte del team.
- Cosa le piace di più del suo lavoro?
Ci sono molte cose che amo del mio lavoro, ma una delle più importanti è la libertà di scegliere gli argomenti da trattare. Questa indipendenza editoriale mi permette di esprimere al massimo la mia creatività e di affrontare temi che mi appassionano davvero. Inoltre, sapere di poter raggiungere un pubblico vasto è una fonte di grande motivazione: da un lato mi stimola a dare sempre il meglio, dall’altro mi ricorda la responsabilità che ho nel comunicare in modo chiaro e accurato.

Un altro aspetto che apprezzo moltissimo è il lavoro di squadra. Collaborare con colleghi simpatici e appassionati rende ogni giornata stimolante e arricchente, creando un ambiente positivo dove ci si sostiene a vicenda e si condividono idee con entusiasmo.
- Cosa la sorprende di più della reazione del pubblico ai suoi contenuti?
Ciò che mi sorprende, purtroppo, è che ci sono ancora persone (per fortuna poche) che non comprendono appieno il contenuto o traggono conclusioni errate perché non guardano il video fino in fondo. Questo evidenzia un problema diffuso: la soglia di attenzione sui social è molto bassa, e ciò rischia di rendere la comunicazione ancora più complessa e impegnativa. È una sfida costante cercare di catturare e mantenere alta l’attenzione del pubblico, garantendo al tempo stesso chiarezza e completezza nei messaggi.
- Qual è il processo dietro la creazione di un video?
Tutto inizia dall’idea del video. Se l’argomento scelto risponde a domande interessanti e legate alla vita quotidiana, si procede con la produzione. Il primo passo è la ricerca in letteratura scientifica, fondamentale per verificare l’accuratezza delle informazioni. Successivamente, si passa alla scrittura, che viene pensata per essere il più possibile vicina al linguaggio parlato, così da risultare chiara e coinvolgente. Si procede poi con le riprese insieme a un videomaker, seguite dalla fase di montaggio, dove il video viene arricchito con sound design, coperture video, grafiche e animazioni in 3D. Dopodiché, il video completo viene pubblicato sui vari social. L’intero processo può durare da una settimana a diversi mesi, a seconda della complessità del tema e del livello di approfondimento richiesto.
- Come bilancia il bisogno di essere comprensibile e sintetico con l’importanza di trasmettere informazioni accurate e dettagliate?
Tutto sta nella scrittura: usando esempi pratici, esperimenti e analogie, si riesce a spiegare concetti complessi in modo chiaro e diretto. Sono strumenti che aiutano a rendere le informazioni accurate ma allo stesso tempo facili da comprendere.
- Quali sono i suoi progetti futuri, sia per Geopop che a livello personale?
Ci sono tanti progetti importanti in cantiere, sia con Geopop che a livello personale. Tra i più ambiziosi c’è l’idea di fare un tour nelle scuole di tutte le regioni italiane e una nuova serie video che potrebbe essere pubblicata sulle principali piattaforme di streaming. Oltre a questo, vorremmo creare un progetto editoriale completamente dedicato ai più piccoli: Geopop kids.
- Abbiamo sentito parlare del progetto “Missione Cultura”, in cosa consiste?
Missione Cultura è un progetto che, grazie al supporto economico delle persone che credono in noi, ci permetterà di realizzare contenuti e progetti accessibili a tutti, non solo a chi decide di contribuire. Si può partecipare con un abbonamento mensile di 7 euro o annuale di 60 euro, diventando così Mecenati di Geopop.
Ecco i nostri obiettivi:
- A 10.000 Mecenati, realizzeremo la serie Italia 2100, che esplorerà come potrebbe essere il nostro Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
- A 20.000 Mecenati, faremo un tour nelle scuole di tutte le regioni italiane.
- A 30.000 Mecenati, organizzeremo il Geopop Festival: due giorni di spettacoli live, divulgazione e musica dal vivo.
- A 50.000 Mecenati, lanceremo Geopop Kids, un progetto pensato per i più piccoli.
Se volete diventare Mecenati e contribuire a questa rivoluzione culturale, visitate Geopop.it e cliccate su “supporta”.












