
Soave è un borgo molto famoso per la produzione di un vino e la presenza del castello scaligero e della sua cinta muraria, che attraversa gran parte del paese. La costruzione possiede una storia ricca di contese feudatarie, lotte, invasioni e disfatte. Esso, dotato inoltre di ponte levatoio, offre un’atmosfera molto suggestiva ed è in grado, con la sua testimonianza, di teletrasportare nel passato tutti gli appassionati di storia e curiosi. In queste settimane, oltre alla sua già ricca collezione di manufatti e dipinti, il castello ci ha “donato” un nuovo affresco situato all’interno della torre della Torricella.

Questo dipinto, rappresentante la “Madonna della Torricella con angeli e un Dio padre”, era inizialmente visibile tramite alcuni frammenti di pigmento, non ancora collegabili a una possibile pittura. Ora sono visibili, dopo tutto questo tempo, il volto e l’aureola della Madonna e la raffigurazione di Dio padre che regge il vangelo. Sotto all’intonaco sono stati, inoltre, rinvenuti dei resti marmorei che ci fanno intuire la presenza di un possibile altare. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Matteo Pressi, ha già avviato il restauro dell’opera, in seguito all’approvazione della Soprintendenza veronese.
Pressi ha dato l’opportunità di assistere ai lavori di restauro agli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado del paese e ci raccontato le sue emozioni a seguito della scoperta.
Le parole del sindaco Matteo Pressi
Che significato ha avuto aver compreso che quelle tracce di pigmento nascondevano un vero affresco?
“La scoperta è stata molto interessante perché ha consentito di dare un significato preciso a quelle che fino a quel momento erano solo delle tracce, più o meno definite. La pulizia dell’affresco, che ha portato con sé la possibilità di ricostruire in buona parte il suo significato, ha consentito di ottenere un duplice risultato. Da un lato, appunto, quello di poter leggere l’affresco nel suo messaggio originario e cioè un messaggio di carattere religioso raffigurante la Madonna. Il secondo, sotto alcuni profili ancora più interessante, è consistito nella possibilità di rinvenire al di sotto dell’intonaco dei resti marmorei riferibili ad un antico altare. Ciò testimonia che l’immagine votiva non era fine a se stessa, ma era parte di una cappella o comunque di un luogo all’interno del quale si praticava il culto cattolico in forma organizzata.

Da diversi decenni i nostri ricercatori storici locali stavano cercando di individuare la collocazione di una chiesa, denominata ”chiesa della toresela”, di cui vi è traccia in molti scritti di diversi secoli fa. La scoperta dell’affresco e delle tracce dell’altare fanno presumere che sia proprio questa forse l’antica chiesa di cui si parla nelle fonti, il che si giustifica anche in relazione al fatto che l’odierna via all’interno della quale la torre è collocata si chiama appunto, e da diversi secoli, vicolo torricella”.
Avete in cantiere dei progetti per riuscire a rendere l’opera fruibile al pubblico?
“L’eccezionalità della scoperta ha suggerito l’opportunità di procedere non solo al restauro dell’affresco ma dell’intera torre, almeno con riferimento al suo pianterreno, anche dal punto di vista strutturale, così da consentirne l’ingresso da parte del pubblico. Pertanto, in queste settimane, una volta terminato l’intervento sulle parti pittoriche, verrà avviato un cantiere per il consolidamento delle pareti laterali e della volta a mattoni che sovrasta il dipinto. Tutto ciò, come detto, allo scopo di rendere fruibile e visitabile l’affresco.
Sarà inoltre predisposta un’idonea illuminazione così da consentirne la lettura integrale, così come si procederà al posizionamento di un pannello informativo che riprende appunto alcuni degli scritti antichi all’interno dei quali si parla della “chiesa della toresela”. È anche nostra intenzione cogliere l’occasione per rendere edotto il pubblico del fatto che, presumibilmente, nei secoli passati tutte le torri fossero affrescate al loro interno, alcune con motivi religiosi, altre con decorazioni geometriche ornamentali, altre ancora con scene di battaglia”.
Si stanno proponendo iniziative da presentare alle scuole?
“L’amministrazione comunale è alla costante ricerca di opportunità che consentano di coinvolgere i ragazzi, soprattutto nelle scuole elementari e medie.
Nell’anno 2022, abbiamo coinvolto alcuni studenti del corso per geometri i quali hanno realizzato alcuni rilievi utili ad eliminare alcune barriere architettoniche nei marciapiedi e lungo le strade di Corso Vittorio Emanuele II, nel centro storico di Soave.
In accordo con la Regione Veneto, poi, nel corso del 2024 abbiamo realizzato alcune attività laboratoriali all’interno delle scuole per sensibilizzare i giovani rispetto al tema della antibiotico resistenza, grazie anche l’intervento di alcuni farmacisti ospedalieri.
In tempi più recenti, grazie alla collaborazione dei docenti di storia dell’arte delle scuole medie, i nostri ragazzi hanno potuto vedere da vicino come funziona un cantiere di restauro di un affresco antico.
Per il futuro, vorremmo formare alcuni ragazzi per svolgere l’attività di info point in favore dei turisti che soprattutto nel periodo estivo visitano Soave. Si tratta di una duplice opportunità, poiché i giovani vengono istruiti grazie a tutte le notizie e le nozioni riguardanti la storia del luogo in cui vivono, i monumenti che si trovano a Soave e alcune informazioni di attualità legate ai costumi locali e all’economia; quindi possono rendersi utili alla collettività, sostenendo un settore cruciale come quello turistico, ricevendo anche un piccolo compenso da parte del Comune. Si tratta di un progetto che abbiamo già avviato con l’Istituto Dal Cero e che intendiamo ampliare ad altre scuole”.











