Giornata del Ricordo, una ricorrenza che è stata troppo a lungo presa in considerazione, nonostante ribadisca una volta su tutte il rispetto necessario di tutte le persone ed etnie, nessuno escluso.
La Giornata del Ricordo commemora la tragedia dell’Esodo Giuliano e delle persecuzioni operate dai “titini”, i seguaci del Maresciallo Tito, dittatore comunista salito al potere in Jugoslavia nel Secondo dopoguerra. Infatti il territorio tra le attuali Italia, Serbia e Croazia era da sempre stato caratterizzato da profonda eterogeneità socio-culturale, che aveva per secoli contribuito a rendere tale zona molto prospera. Dapprima sotto l’influenza Austro-Ungarica, poi dominio del Regno d’Italia, in questa zona continuavano a vivere pacificamente popoli diversissimi tra di loro; poi, purtroppo, con l’avvento del Fascismo, l’Istria ha subìto una forte italianizzazione.
Successivamente, con la fine del Secondo conflitto mondiale, l’Italia perse tutti e due questi territori, che entrarono a far parte del Regno di Iugoslavia. Qui ben presto si istaurò il regime dittatoriale di stampo bolscevico del Maresciallo Tito, che operò con i suoi numerosi seguaci una vera e propria pulizia etnica, deportando oppure costringendo a scappare chi era Italiano.

Gli oppositori furono molti, eppure queste coraggiose voci vennero messe a tacere in un modo terribile: con la caduta nelle foibe, cavità naturali tipiche del territorio Istriano. Ciò che accadde venne nascosto per decenni dal regime “titino”, ma il fatto più sorprendente è che pure altri governi, tra cui quello italiano, erano complici di questa omissione di una delle pagine più buie della storia istriana e italiana.
In verità, si temeva che la grande tragedia delle foibe, poiché operata da un regime comunista, potesse compromettere la situazione politica italiana, in quegli anni di post-Fascismo prevalentemente di sinistra.
La Giornata del Ricordo deve essere una vera e propria occasione per giudicare aldilà del proprio credo politico e per riconoscere che, dopo anni, sappiamo finalmente la verità.
La Giornata del Ricordo, diventa dunque molto importante non solo per il bisogno di commemorarne le vittime, mantenendone vivo il ricordo, anche per non cadere in simili errori futuri, ma anche per mantenere viva nella nostra mente l’importante legame tra libertà e informazione.

Come ci ricorda anche Gaber, “Libertà è partecipazione“, fare ciò che si desidera entro certe regole dettate dalla convivenza civile.












