L’Italia è una delle nazioni più visitate al mondo: con 64,5 milioni di turisti nel 2024, si aggiudica il quinto posto nella classifica mondiale. Sono numerose le persone che lavorano nel settore del turismo: dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, centinaia alberghi e ristoranti sorprendono ogni giorno clienti di diverse nazionalità. Ma cosa vuol dire lavorare in questo settore? Ce lo spiega Kseniya Forte, fondatrice delle compagnia Fortini Tours.
Trasferitasi dalla Russia in Italia nel 2004, da anni si appassiona di tutto ciò che la nazione ha da offrire, dalle grandi metropoli ai più piccoli dei paesini, incontrando persone di ogni regione, artisti ed artigiani che a suo parere il mondo deve conoscere.
Kseniya lavora in una compagnia DMC (Destination Management Company), la quale offre servizi di diverso tipo, organizzando tour secondo le preferenze del cliente. La particolarità di Fortini Tours è che vengono organizzate esperienze solamente per famiglie: grandi e piccini hanno l’occasione di vivere un viaggio indimenticabile in una terra spettacolare.

Come e quando è nata l’idea di creare un’agenzia viaggi? Perché ha scelto di concentrarsi proprio sull’Italia?
Fin da piccola mi è sempre piaciuta l’Italia e da quando ho cominciato a viverci non ho mai smesso di esplorarla, sia in macchina che in bicicletta. Un giorno, mentre ero in vacanza in Sardegna con i miei figli, ho pensato: “Questi territori sono bellissimi e le persone amano i bambini. Ogni 5 km c’è qualcosa di bello che l’Italia vuole trasmettere”. Così ho deciso di fare conoscere le perle nascoste dell’Italia a più persone possibili, dimostrando che in questo Paese non si può mai smettere di esplorare e imparare qualcosa di nuovo. Sono molto affezionata anche ai piccoli artisti e agli artigiani di ogni regione.
Tutto ebbe inizio nel 2012, quando con degli amici feci una caccia al tartufo in Piemonte e un anno dopo ci portai anche i miei primi clienti, lavorando anche come fotografa. Da lì in poi ho portato le famiglie sempre in quella località, ora organizziamo tour in tutta Italia!

Molte persone sognano di lavorare da qualsiasi parte del mondo: grazie ad un “ufficio virtuale” lei ne ha la possibilità. Quali sono i vantaggi che offre Internet alla sua attività?
Dato che il mio mercato principale è l’est Europa, ho da sempre avuto il bisogno di utilizzare Internet per comunicare con clienti da altri Paesi. Inoltre, l’utilizzo dei social mi ha aiutato notevolmente: il 90% dei nostri tour viene venduto grazie ad essi. A mio parere, la rete offre uno sbocco su tutto il mondo e attira moltissimi clienti da diverse nazioni, anche se bisogna ricordare che molte persone ormai si organizzano in autonomia.
Nel 2020 la pandemia COVID-19 ha colpito drasticamente tutto il mondo: il settore del turismo era in grandi difficoltà. L’arrivo di turisti in Italia è crollato e molte persone hanno avuto problemi con il proprio mestiere. Lei come ha vissuto professionalmente il periodo della pandemia?
Come per molte altre persone, per la mia attività il periodo della pandemia non è stato dei migliori, non potendo avere un contatto diretto con i clienti. Nonostante non abbia organizzato alcun tour, ho sfruttato quel tempo per tradurre il nostro sito in altre lingue, riuscendo ad ottenere una clientela ancora più variegata. Inoltre ho studiato Storia dell’Arte all’Università di Parma per poi ottenere anche una licenza di guida turistica.

Che ruolo svolge nei tour?
Io mi occupo principalmente di due cose: il “destination management”, ovvero l’organizzazione di percorsi personalizzati e servizi come la prenotazione di un alloggio, guide, mezzi di trasporto, corsi con esperti ed artigiani, esperienze sportive e gastronomiche. Inoltre lavoro anche come ”hospitality consultant”: non vendo esclusivamente dei tour, ma vengo considerata come una vera e propria “local insider”, un’esperta del territorio che consiglia esperienze uniche per ogni zona.
Ho scelto un compito difficile, volendo organizzare viaggi per famiglie: ogni esperienza deve essere unica per entrambi, sia per i bambini che per i genitori. Gestisco i primi grazie a collaborazioni con team di animatori e, per esempio, offro agli adulti degustazioni in posti dove i ragazzi possono divertirsi tra la natura mentre i genitori si rilassano.
Per quanto riguarda i suoi tour sportivi, cosa succede se un bambino non è più in grado o non se la sente di proseguire durante una camminata o un’altra attività?
Quando i bambini sono in gruppo, raramente avviene che si stanchino: di solito succede solo quando sono molto piccoli e tendono a stare molto vicini ai genitori. Questo accade perché a volte sono timidi nei confronti dei loro coetanei, quindi piano piano tutti riescono a proseguire in gruppo. Tuttavia, nel caso un bambino dovesse stancarsi, i nostri percorsi hanno sempre una scorciatoia per tornare indietro e siamo sempre accompagnati da esperti del territorio. Cerchiamo però di fare divertire i bambini il più possibile con giochi e percorsi interattivi.
Ha mai avuto in mente di ampliare i confini della sua attività fuori Italia?
Allargherei i confini dei miei tour in più regioni d’Italia, ma non in altre nazioni: l’Italia è già molto vasta ed è una destinazione molto frequentata. Per essere un esperto bisogna conoscere bene il territorio: se andassi all’estero non sarebbe la stessa cosa, poiché non conoscerei le esperienze più particolari, non offrirei nulla di nuovo rispetto alle guide locali.














