Dal manicomio alle mostre, Carlo Zinelli e l’Art Brut

Vita e opere di un artista di San Giovanni Lupatoto: un riscatto grazie all'arte senza vincoli e giudizi.

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Carlo Zinelli (Finestre dell’Arte)
Carlo Zinelli (Finestre dell’Arte)

La vita di Carlo Zinelli è la storia di un uomo che ha saputo trasformare il proprio dolore in un linguaggio universale, dando voce a un’arte che ancora oggi continua a parlare con intensità e autenticità.

Nato nel 1916 a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, Carlo cresce in una famiglia numerosa con sette fratelli. Da quasi subito la sua vita è segnata dal lutto, con la morte della madre, Caterina, avvenuta con la nascita della settima figlia. A soli otto anni, Carlo è impegnato in alcuni lavori agricoli e nell’accudire gli animali di corte Santa Caterina dei marchesi di Fumanelli, immerso in quella natura che diventerà un tema centrale nella sua arte.

A 18 anni, Carlo è un giovane appassionato di musica, di ballo e di vita sociale, ma la sua serenità viene scossa nel 1936 quando viene chiamato per la leva obbligatoria. Dopo il suo addestramento nelle file degli Alpini, nel 1939 si arruola come volontario per la guerra civile spagnola. Ma il suo ritorno anticipato a casa segna l’inizio di un periodo di grave disagio psichico.

La sua schizofrenia lo rende protagonista di una storia segnata dal dolore, che sfocierà in espressione artistica che lo porterà a diventare un importante esponente dellArt Brut. Nel 1957 la sua vita viene sconvolta da un incontro con lo scultore Michael Noble e con Cherubino Trabucchi, direttore del manicomio di San Giacomo alla Tomba. È in questo periodo che Carlo trova nel disegno la sua forma di espressione: un’arte libera che lo porterà a dipingere per ore ogni giorno.

La produzione artistica di Carlo Zinelli inizia nel 1957, all’interno del Manicomio di San Giacomo alla Tomba e successivamente nell’atelier artistico, fondato da Michael Noble e sua moglie Ida Borletti. Qui Carlo e gli altri pazienti sono incoraggiati a esprimersi senza limitazioni. Proprio questo approccio innovativo e senza giudizi, pone le basi per la carriera artistica di Carlo, che diventa tanto importante che lo psichiatra Vittorino Andreoli propone Carlo come membro della Compagnie de l’Art Brut.

Alessandro e Oliana Zinelli
Alessandro e Oliana Zinelli

Carlo realizzò oltre mille opere, delle quali la maggior parte dipinte o disegnate su entrambi i lati, lavorando quasi otto ore al giorno, fino alla sua morte nel 1974, nel Sanatorio di Chievo. La sua arte conquista presto una fama che oltrepassa i confini nazionali, portando la sua arte nelle più importanti mostre.

Nel 1996, a San Giovanni Lupatoto, nasce la Fondazione Culturale Carlo Zinelli, grazie al nipote Alessandro, per tutelare e divulgare la memoria e le opere di Carlo. La fondazione è diventata un importante punto di riferimento per la diffusione dell’Art Brut e per la valorizzazione del patrimonio culturale veneto. Oggi, sotto la presidenza di Simone Zinelli, figlio di Alessandro, la Fondazione custodisce la sua memoria del pittore. Inoltre si impegna anche a far conoscere l’Art Brut come forma di espressione artistica, contribuendo alla diffusione del patrimonio culturale.

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