Scuola, Draghi annuncia la possibile proroga fino al 30 giugno

A causa del "tempo perso" per via della dad, Draghi e Bianchi si trovano d'accordo sull'allungamento del calendario scolastico fino al trenta giugno, scatenando non poche polemiche.

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Mario Draghi
Mario Draghi

Durante il suo primo discorso in Parlamento, il nuovo Premier Mario Draghi ha annunciato una nuova possibile rimodulazione del calendario scolastico per tutti gli istituti di ordine e grado, creando scompiglio e paura tra studenti, docenti e personale scolastico.

Il neo Presidente del Consiglio è stato ben chiaro: occorre recuperare le ore perse durante l’ultimo anno che, come ben sappiamo, per ragioni di sicurezza sono proseguite per la maggior parte del tempo in didattica a distanza. Insieme al nuovo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, si è parlato infatti di un possibile prolungamento delle lezioni fino al 30 giugno e usufruendo addirittura di pomeriggi e weekend.

Sebbene sia ancora solamente una proposta ben lontana dall’ufficialità, l’Associazione Nazionale dei Presidi ha fin da subito dichiarato di essere contraria a questa insolita proposta, così come la testata giornalistica “Orizzonte Scuola”, che ha scritto una lettera con i motivi per i quali prolungare le lezioni risulta essere improbabile.

A giugno si svolgono gli esami di licenza media e vi sono impegnati tutti gli insegnanti; fino a metà luglio invece ci sono gli esami di maturità. E’ già difficile con questa pandemia tener aperte le scuole per le attività curricolari. Per di più non siamo in Svezia: a luglio e ad agosto in Italia fa caldo, molto caldo, e il turismo estivo deve pur ripartire o chiudiamo, dopo le piste da scii, anche le spiagge? L’ipotesi di giugno è possibile darla valida per chi non deve sostenere esami, come la scuola primaria, i primi due anni delle medie e i primi quattro delle superiori. A luglio e ad agosto con il caldo afoso, per giunta, è molto difficile che gli studenti riescano a mantenere le mascherine sulla bocca data l’impossibilità di installare condizionatori nelle aule perché andrebbero a veicolare le famigerate goccioline del virus Covid-19″ – si legge sul giornale scolastico.

La data di fine lezioni, fissata normalmente tra il 5 e il 16 giugno, probabilmente verrà posticipata di qualche settimana per il “tempo perso” a causa della dad che ha caratterizzato quasi tutto il primo quadrimestre e che ancora adesso è in vigore, sebbene solo al 50%: è quindi un tema che interessa soprattutto i ragazzi del liceo, sebbene questa proposta sia estesa anche a medie ed elementari.

Oltre ai Sindacati e agli studenti, a dissociarsi sono stati anche i docenti, indispettiti dalle parole pronunciate da Draghi: il messaggio che passa è infatti quello che gli istituti non abbiano fatto nulla durante questi mesi e che non siano riusciti a trovare una soluzione efficiente e alternativa alla scuola in presenza.

«Non penso sia proficuo per nessuno tenere aperto fino a luglio. Né per noi e né per i professori: tutti abbiamo bisogno di riposarci. E poi, anche se può sembrare il contrario, in questi mesi di dad abbiamo fatto quasi di più di quanto facevamo in presenza. Sono stati mesi intensi e stancanti. Il governo dovrebbe saperlo e provare a capirci e ad ascoltarci.» ha affermato Luca, studente al quarto anno di un liceo Classico veronese.

Nonostante questa serie di ipotesi che hanno generato lamentele e polemiche da parte di tutti, l’annuncio dell’inizio della maturità il 16 giugno sembra escludere un possibile allungamento del calendario: niente è ancora ufficiale, perché si potrebbero organizzare comunque corsi di recupero validi per tutto il mese. Chi sembra invece più propenso a finire verso inizio luglio sono le elementari, mossa che però sembra aver avuto un riscontro positivo da parte di governo e genitori.

Ministro dell’istruzione Bianchi.

Le novità però non sono finite qua: un’altra delle misure a cui lavora il Miur per recuperare il tempo perduto è quella di anticipare la ripresa dell’anno una settimana prima del previsto, ovvero il 6 settembre al posto del 15, come di consueto. «Riporteremo gli studenti in classe, come abbiamo riaperto le scuole in Emilia dopo il terremoto del 2012. Gli istituti a pezzi erano centinaia, allora. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery Fund» ha assicurato nei giorni scorsi il neo ministro.

Quello che si sa per certo è che Bianchi vuole agire in fretta: entro qualche settimana si sapranno certamente le date precise.

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Maria Di Guida
Dopo la scuola media, ho seguito la mia passione per la storia e la letteratura decidendo di cimentarmi nel liceo classico. Da 12 anni coltivo l’amore per la musica classica: suono infatti il pianoforte fin da bambina, riuscendo anche, nel giugno 2016, ad essere ammessa al conservatorio di Verona come terza classificata. Ho giocato a calcio da prima punta per un paio d’anni, ma purtroppo a causa dei troppi impegni ho dovuto fermarmi. Sono nata a Verona ma la mia famiglia è napoletana: Napoli è la mia seconda casa e adoro ritornarci ogni anno. Non è infatti un caso che io sia fin da piccola una super tifosa della squadra partenopea. Non ho particolari idee per il mio futuro, credo però che, finito il liceo, mi piacerebbe molto intraprendere un percorso di medicina, dato che mi affascina molto.

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