Allergie primaverili: come prepararsi alla stagione del polline

E' arrivata la primavera, uno dei periodi più belli dell’intero anno. Tuttavia, questa stagione porta con sé anche diversi tipi di allergie.

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Le allergie primaverili si trasmettono per la maggior parte tramite i pollini.
Le allergie primaverili si trasmettono per la maggior parte tramite i pollini.

L’inverno sta ormai terminando ed il calendario segna l’imminente arrivo della primavera, sinonimo di fiori, sole e uscite all’aria aperta. Ma non si può non menzionare anche l’esistenza di diverse allergie stagionali, che spesso portano a malattie gravi e non.

Uno degli effetti più frequenti causati dalle allergie è il raffreddore.

Cosa sono le allergie e quali i sintomi

Le allergie primaverili, conosciute anche come febbri da fieno o riniti allergiche stagionali, sono delle patologie causate dall’esposizione al polline di alberi (ad esempio betulle, querce, pioppi…), oltre che dalle piante. Infatti, possono essere provocate anche dal polline di diversi fiori (tra i più famosi, le graminacee e le margherite), dalle punture di insetti velenosi e dalle muffe, che proliferano ampiamente in questa stagione. 

Il dente di leone, uno dei fiori che rilascia più pollini allergici.

A seguito dell’esposizione a questi elementi naturali, il sistema immunitario di diversi soggetti può rispondere in maniera errata, identificando l’allergene (tipo il polline) come una sostanza pericolosa, e quindi inducendo alcune cellule dell’organismo all’espulsione dell’istamina. Il rilascio di quest’ultima nel sangue e nei tessuti è la causa dei disturbi che contraddistinguono le allergie primaverili come il prurito, l’arrossamento e le secrezioni nasali o oculari. La percentuale di soggetti che soffrono di allergia primaverile oscilla tra il 20 e il 30% della popolazione mondiale, a seconda del luogo e del periodo dell’anno. 

L'allergia primaverile può causare fastidiose dermatiti e irritazioni cutanee.
L’allergia primaverile può causare fastidiose dermatiti e irritazioni cutanee.

I principali sintomi delle allergie primaverili si manifestano sottoforma di comuni starnuti, congestioni, ma anche prurito al naso, alla gola, occhi lacrimanti, arrossati e gonfi (che portano alla congiuntivite), naso che cola, fino ad arrivare a serie difficoltà di respirazione, come l’asma.

Questo per quanto riguarda le vie aeree inferiori e superiori e gli occhi, ma esse possono anche colpire la cute, scatenando dermatiti. È importante perciò ricordare che i sintomi dell’allergia non variano a seconda del tipo di allergene che li ha provocati.

Quali sono le allergie primaverili

Nel nostro Paese, a causa della presenza di zone geografiche estremamente differenti tra loro, esistono pollini di vario tipo in diverse stagioni. Nel nord Italia e nelle zone montane, l’allergia ai pollini di betulla rappresenta una delle più prevalenti, e si inizia a diffondere tra febbraio, marzo e aprile; nelle zone mediterranee essa è costituita prevalentemente dal polline di ulivo o della parietaria; mentre nel resto della penisola l’allergene primaverile più frequente è quello delle graminacee (il polline dell’erba).

A livello generale, le piante che liberano, nel corso dei mesi primaverili, la maggiore quantità di pollini che vanno poi a scatenare le reazioni allergiche sono le già citate graminacee, le betullacee, la cupressacee e l’erba della parietaria

Come contrastare le allergie

Per sapere se si è allergici, e in particolare ai pollini, può essere utile sottoporsi innanzitutto a una visita specialistica allergologica e in seguito, date le indicazioni dello specialista, eseguire una serie di accertamenti diagnostici specifici, tra i quali vi sono esami del sangue oppure test cutanei (allergometrici), come il Prick Test

Gli spray nasali sono un'ottimo compromesso per superare il periodo primaverile.
Gli spray nasali sono un’ottimo compromesso per superare il periodo primaverile.

Una volta fatto questo, è bene stabilire a quale pianta si è allergici e valutare la gravità dei sintomi. Generalmente, il primissimo provvedimento che viene messo in atto è quello di limitare il più possibile l’esposizione all’allergene, riducendo così anche i rischi.

La terapia si basa su antistaminici di nuova generazione, che a differenza dei precedenti non provocano sonnolenza, riducono il rilascio di istamina nel sangue e alleviano la maggior parte dei sintomi, ma che purtroppo non hanno alcun potere antinfiammatorio e quindi non sono curativi. Esistono poi alcune cure, costituite da degli spray nasali a base di cortisone topico per ridurre l’infiammazione scatenata dall’allergia, e dall’immunoterapia specifica, una sorta di “vaccino” che porta il sistema immunitario a tollerare i pollini e consente al paziente di perdere gradualmente la sensibilizzazione verso essi, così da non necessitare più l’assunzione di farmaci. 

Vi sono poi diversi consigli pratici (come l’utilizzo di deumidificatori negli ambienti umidi) per contrastare allergie indotte da allergeni non vegetali, come le muffe e gli insetti.

Immagine rappresentante un bambino, che scopre tanti metodi utili per contrastare le allergie. Fonte: Centro Medico Unisalus
Esistono tanti metodi utili per contrastare le allergie. Fonte: Centro Medico Unisalus

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