
«Moderna è a un passo dal vaccino contro il melanoma»: è questo il riassunto dei numerosi articoli giornalistici che in questi giorni hanno riportato la scoperta di una nuova potenziale “cura” contro i tumori della pelle. La tecnologia RNA si è diffusa grazie all’avvento dei vaccini anti-covid.
Lo studio ha avuto risultati davvero sorprendenti durante le sperimentazioni, tanto da testare questo metodo curativo anche in altri campi. Come ben sappiamo, il cancro e le forme tumorali rappresentano la prima causa di decesso in Italia, ed è in questo ambito che medici e scienziati hanno cercato di applicare le proprie conoscenze per trovare una cura efficace che abbassasse il rischio di morte.
Moderna ha testato un nuovo vaccino a RNA per la cura del cancro che agisce stimolando il sistema immunitario a reagire alla malattia, combattendo le cellule tumorali e “riparando” le parti di DNA danneggiate dall’infermità.
Assieme a questo medicinale, è stata sperimentata anche l’immunoterapia Keytruda di Merck ed entrambi hanno rilasciato esiti sorprendentemente positivi. Con questi requisiti Stephan Bancel, amministratore delegato di Moderna, confida che già nel 2023 si possa arrivare ad avere un vaccino efficace contro il melanoma.
I test sui pazienti
Alla sperimentazione si sono presentati 157 pazienti, tutti già sottoposti, senza successo, a interventi chirurgici per curare i melanomi agli stadi III o IV. La forma più grave di cancro alla pelle vede un tasso di sopravvivenza del 60% allo stadio III e del 16% allo stadio IV.
Per cercare di contrastare quel “mostro invisibile” la comunità scientifica ha somministrato ad alcuni nove dosi del vaccino Moderna insieme al farmaco immunoterapeutico ogni tre settimane per un anno, ad altri invece è stata prescritta solo l’immunoterapia. Il risultato ha visto un crollo notevole del rischio di recidiva o decesso nei soggetti curati con i farmaci sperimentali. La combinazione tra vaccino mRNA e immunoterapia di Merck ha infatti ridotto del 50% il rischio di morte nei soggetti affetti da questo tipo di tumori.
Dati alla mano, Bencel afferma che siamo entrati in una “nuova era del cancro” nella quale i malati terminali avranno una seconda possibilità e il melanoma, in particolare, potrà essere curato anche negli stadi più avanzati.

L’estensione ad altri tipi di tumore
Concludendo, l’intenzione di Moderna è quella di proseguire lo studio di questa nuova metodologia di vaccinazione per poterla adattare a tutti i tipi di forma tumorale:
«Inizieremo ulteriori studi sul melanoma e su altre forme di cancro con l’obiettivo di proporre ai pazienti trattamenti antitumorali veramente personalizzati».

Non ci resta che sostenere ogni giorno la ricerca e la scienza perché solo in tal modo potremo costruire una società evoluta e progredita a livello sociale e attenta al benessere personale.
«Prendete e portate la vostra croce» è con questa citazione tratta dal Vangelo che credo la scienza possa indicarci la retta via da seguire. L’umanità intera deve conoscere la fatica, il dolore e la sofferenza e deve “portare ogni giorno la propria croce” ma se crediamo e promuoviamo la ricerca, sono certa, questa fatica potrà esser lenita ed alleviata giorno dopo giorno.












