Trattamento con il PRP, quali gli effetti positivi e le possibili complicazioni?

Negli ultimi anni, nel campo della medicina estetica, si sta esplorando  un nuovo sistema per combattere l’invecchiamento cutaneo. Scopriamo di cosa si tratta.

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Negli ultimi tempi ci è capitato di leggere o di sentir parlare di PRP. Cosa significa questo acronimo di tre lettere? Si tratta di un nuovo trattamento, nato negli Stati Uniti e adottato in Italia, scoperto e perfezionato nel mondo nella medicina estetica. Il suo nome significa “Plasma Ricco di Piastrine” e, dagli addetti ai lavori, viene considerato come “la” soluzione per la rigenerazione dei tessuti, il rafforzamento dei capelli e il metodo innovativo per alleviare i dolori articolari.

Bisogna precisare che, in quanto trattamento, viene eseguito solo in ambito ospedaliero e solo da medici specializzati in interventi estetici anti-age.  Per prima cosa si effettua un prelievo sanguigno che viene poi sottoposto a centrifuga per riuscire a separare le componenti principali del sangue (globuli rossi e nutrienti vari) dal plasma ricco di piastrine, quest’ultimo viene poi lavorato fino ad ottenere un gel piastrinico altamente concentrato.

L’alta concentrazione di piastrine stimola la riparazione dei tessuti danneggiati,  migliora la vascolarizzazione riducendo eventuali infiammazioni croniche tra cui lesioni tendinee e/o tendinopatie e permette una maggiore produzione di collagene che come si sa, dona alla pelle una migliore e nuova elasticità .

In quest’ultimo caso, si parla proprio di medicina rigenerativa anti-aging e per come viene effettuata, ha acquisito anche il nome di “Vampire lifting”.

Il PRP è generalmente considerato sicuro, poiché effettuato con lo stesso sangue del paziente. In quanto trattamento, però, non risulta esente da controindicazioni che vengono identificate proprio come “controindicazioni da PRP”, quali disturbi alla coagulazione sanguigna o, in casi meno frequenti, gravi patologie ematologiche. Alcuni pazienti presentano reazioni allergiche alle piastrine o ad altri componenti usati per la preparazione del trattamento. Raramente, si possono manifestare febbre, dolore e gonfiore nella zona trattata e in questi casi l’allerta deve essere massima perché tali sintomi sono indice di gravità.

Già da qualche anno, nelle scuole di estetica, si studia questo argomento come “avanzata scoperta e soluzione” alla lotta contro l’invecchiamento cutaneo, e anche come in alcune strutture mediche veronesi si inizia ad valutarne l’efficacia e a fare ricorso a tale metodo. Questo trattamento si configura come una nuova alternativa al Botox (tossina che, bloccando le contrazioni muscolari, limita e attenua la formazione di rughe) e ai filler che, pur essendo naturalissimi, in quanto composti di collagene e acido jaluronico prodotti direttamente dalla pelle, non sembrano garantire gli effetti che il PRP sta di fatto producendo.

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Il “Plasma Ricco di Piastrine” rappresenta una frontiera entusiasmante nella medicina rigenerativa, offrendo soluzioni naturali ed efficaci per le differenti esigenze estetiche e funzionali. Tuttavia, non si deve dimenticare che l’efficacia del trattamento e la sua sicurezza dipendono strettamente dal corretto svolgimento delle procedure che esso comporta.

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