Quattro ricercatori tedeschi dell’Istituto di Igiene e Medicina Ambientale dell’ospedale universitario di Greifswald, in Germania, hanno scoperto che il nuovo coronavirus può resistere e rimanere infettivo per oltre una settimana sulle superfici. Ha quindi una capacità di sopravvivenza e un’efficacia infettiva su superfici come vetro, plastica o metallo.
Non a caso, ricorda Leggo, uno studio apparso recentemente su una rivista scientifica americana, Il Journal of American Medical Association conferma come a Whuan, la città da cui si è diffuso il contagio del virus, quasi la metà dei pazienti abbiano contratto la malattia all’interno dell’ospedale dove sono stati ricoverati i primi pazienti infetti.
Per arginare il rischio che le superfici si trasformino in un veicolo per contrarre la polmonite che arriva dalla Cina c’è innanzitutto l’igiene.
Lo specialista, quindi, afferma che il “contatto” resta la “principale via” per trasmettere il coronavirus.
Il virus diventerebbe meno efficace col passare del tempo, e inoltre la quantità presente sulle superfici non sarebbe sufficiente, secondo l’esperto, per contrarre la malattia.