L’emergenza climatica sta diventando sempre più grave e la Giornata della Terra, che si festeggia il 22 aprile, acquista un significato sempre più profondo. Questa manifestazione cerca di sensibilizzare le persone di tutto il mondo, soprattutto i governi, per spingerli a fare interventi per salvare il nostro pianeta.
I dati dimostrano che, a livello globale, le emissioni di CO2 sono al di sopra dei livelli pre-pandemia, nonostante la piccola “guarigione della natura” durante il lockdown. Per mantenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C, dobbiamo ridurre le emissioni del 45% entro il 2030. «Siamo sull’orlo del precipizio: se non agiamo ora per ridurre le emissioni di carbonio, non saremo più in grado di correggere la situazione» dichiara Kathleen Rogers, presidente di EarthDay.org.
Com’è nata l’idea

Durante la presidenza di John F. Kennedy nasce l’idea dell’Earth Day dal governatore del Wisconsin e poi senatore democratico Gaylord Nelson, dall’esigenza di proteggere l’ambiente e le risorse naturali.
L’Earth Day, inizialmente pensato nel 1962, prende forma nel 1969 in seguito al disastro ambientale causato dall’esplosione della piattaforma petrolifera della Union Oil, presso Santa Barbara, in California. Il 28 gennaio 1969 avviene uno sversamento, dovuto all’esplosione di circa 100 mila barili di petrolio greggio che hanno invaso le acque e le spiagge della città. La fuoriuscita ha provocato moltissimi danni alla vita marina, uccidendo circa 10 mila tra gabbiani, delfini, foche e leoni marini.
Il primo Earth Day

Un anno dopo la catastrofe fu organizzato un evento in onore dei diritti ambientali. Il 22 aprile 1970, infatti, oltre 20 milioni di cittadini statunitensi manifestarono a difesa del pianeta: contro l’inquinamento da combustibili fossili, l’utilizzo dei pesticidi, la desertificazione, l’estinzione della fauna e il degrado ambientale. “La Giornata della Terra funzionò proprio perché era un evento spontaneo, nato dal basso”, ha raccontato Nelson.
Era l’inizio del movimento ambientalista.
Con la risoluzione A/RES/63/278 del 2009, l’ONU ha scelto il 22 aprile la Giornata Internazionale della Madre Terra, che ora coinvolge 192 Nazioni.
Il tema di quest’anno
Quest’anno ricorre il cinquantunesimo anniversario della celebrazione e il tema è il “Restore Our Earth” (“Ripristiniamo la nostra Terra”). In questa giornata, infatti, dobbiamo riflettere sul bisogno di ridurre il nostro impatto ambientale e, soprattutto, su come agire per rimediare ai danni causati. «Dobbiamo concentrarci sui processi naturali, sulle tecnologie verdi e sul pensiero innovativo che assieme possono contribuire in maniera duratura e trasformativa a ripristinare la nostra Terra», dichiara Rogers.
Cosa si può fare per aiutare il nostro pianeta?

Naturalmente, per capire come agire in difesa dell’ambiente, è necessario informarsi. Ci sono numerosi documentari da guardare, libri e articoli da leggere e attivisti da seguire. Per uno stile di vita più sostenibile, invece, bisogna essere consapevoli di ciò che acquistiamo, che consumiamo e come viaggiamo.
Tutti noi abbiamo bisogno di un pianeta sano che sostenga i nostri lavori, stili di vita, salute e felicità. Un pianeta sano non è un’opzione, ma una necessità.