A ricordare la notte del 14 luglio del 2016 viene la pelle d’oca. Sono passati cinque anni dalla tragedia accaduta a Nizza che ancora oggi ricordiamo tristemente. Urla sovrastate dalla musica alta e spari coperti dal rumore dei fuochi d’artificio. Si stava svolgendo la festa nazionale per la presa della Bastiglia e una folla enorme era riunita sulla Promenade des Anglais, il viale lungomare di Nizza, per festeggiare.

Alle 22:30 locali, un camion si è lanciato ad alta velocità sul pubblico, andando a zig zag e con l’intenzione di investire il maggior numero di persone. I pedoni venivano investiti e nel frattempo il conducente sparava all’impazzata sulle vittime. Quella notte 84 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite, alcune molto gravemente.
Percorso del camion
Sui social subito sono usciti video di gente terrorizzata in fuga. Nel momento in cui il camion si è scagliato sulla gente, decine e decine di persone hanno iniziato a correre terrorizzate, mentre sul terreno restavano i corpi delle vittime. Circa cento persone, che si erano gettate in mare per sfuggire all’assalto, sono state tratte in salvo.
Il killer alla guida fu identificato ore dopo: si chiamava Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco tunisino di 31 anni, che è stato neutralizzato da un uomo e due poliziotti.
“Una persona è saltata sul camion per tentare di fermarlo. Così la polizia è stata in grado di neutralizzare questo terrorista. Non dimenticherò mai il viso di questa poliziotta che ha intercettato il killer”, così aveva spiegato il politico francese Ciotti.
Si è trattato di uno degli episodi di terrorismo più terribili mai avvenuti, una tragedia in cui persone innocenti sono morte o rimaste ferite per nessuna giusta ragione. Quelle vittime erano persone libere, noi tutti siamo persone libere con il diritto di parola e pensiero. Questo include la libertà di credere nella religione che si vuole, senza avere il timore che all’improvviso si potrebbe perdere la vita a causa di questo.
