Negli ultimi anni il bullismo è diventato un fenomeno sempre più allarmante, che molte volte porta a gravi conseguenze non solo psicologiche, ma anche fisiche, sulle “vittime”, causando così danni, che talvolta possono essere irreparabili.
Pur essendo da sempre presente all’interno della società, con il continuo sviluppo tecnologico e informatico, dal bullismo si è creato il cosiddetto “cyberbullismo”, che avviene via social, colpendo in questo modo oltre che compagni scolastici, persone di tutto il mondo, che, magari, non si conoscono neanche nella vita reale.

Secondo l’UNESCO, circa il 30% della popolazione studentesca mondiale ha subito o subisce ancora atti di bullismo.
Scioccante è poi il risultato di uno studio della Fondazione Terre des Hommes, un’organizzazione che si occupa di tutelare ragazzi e bambini dalle violenze, da cui è risultato che il bullismo è ”la minaccia più temuta da un adolescente su tre”.
Vari studi hanno dimostrato che un bullo spesso è una persona insicura e fragile, talvolta con una vita familiare complessa, che, per sentirsi accettato dalla società, prende di mira una o più persone apparentemente più deboli e timide dello stesso.

Questi eventi portano spesso le vittime, sottoposte a una continua umiliazione, ad allontanarsi da amici e parenti, così da chiudersi in se stessi e costruire una “corazza” per proteggersi dai bulli.
Come sottolinea poi il Centro DCA (Centro dei disturbi del comportamento alimentare), il 65% dei malati di DCA ha come causa scatenante della malattia il bullismo, in particolare l’ormai conosciuto body shaming, che può andare da semplici battutine a insulti pesanti: in entrambi i casi, i giovani, già in un’età colma di cambiamenti, subiscono un enorme calo di autostima e provano quindi a cambiare il proprio corpo, talvolta in modo drastico e malsano, per sentirsi accettati e per tentare così di frenare tale cattiveria gratuita.
Gli episodi di body shaming sono purtroppo incrementati dall’utilizzo dei social, dove spesso le persone, poiché stressate o magari solo in cerca di “divertimento”, commentano con frasi piene di astio per persone che non si conoscono neppure.
Per combattere il bullismo è necessario un intervento di sensibilizzazione sull’argomento, soprattutto nelle scuole, aumentando i progetti che facciano conoscere ai ragazzi l’importanza e il peso che le parole hanno.

È fondamentale poi il coinvolgimento delle famiglie e dei docenti, affinché possano monitorare, anche sui social, questi spiacevoli eventi e intervenire preventivamente per bloccarli, così da creare una comunità scolastica accogliente e inclusiva!
Spronare quindi al rispetto per gli altri è essenziale poiché la consapevolezza da parte dei singoli individui risulta l’arma più potente per contrastare il fenomeno del bullismo!












