Capodanno viene celebrato nella notte di San Silvestro, il 31 dicembre. Nella cultura popolare questo evento è ritenuto un momento di passaggio, durante il quale viene fatto un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi e si scrive su carta la lista dei buoni propositi per l’anno successivo.
Ma quando nasce questa festività? Capodanno ha origini assai lontane, esso arrivava subito dopo i Saturnali romani (antica festa dedicata alla mitica età dell’oro) che, al contrario, chiudevano l’anno.

Il calendario giuliano, emanato da Giulio Cesare intorno al 46 a.C., stabilì che la durata dell’anno era di 365 giorni e istituì il 1° gennaio come primo giorno dell’anno. I romani in questo giorno erano soliti celebrare il dio Giano, dal quale deriva il nome del mese. Fino a quel momento, invece, il primo giorno dell’anno coincideva con il 1° marzo.
La celebrazione del Capodanno, però, non si è svolta sempre in questa data. Nel Medioevo, infatti, in Inghilterra e in Irlanda si celebrava il 25 marzo; in Spagna, invece, il 25 dicembre. Fu solo in seguito (nel 1691) che Papa Innocenzo XII unificò tutte le celebrazioni il primo di gennaio.
In Italia, durante il fascismo, Capodanno fu nuovamente spostato il 28 ottobre, per fare in modo che esso coincidesse con la marcia su Roma. Dopo la caduta della Repubblica Sociale Italiana si è tornati a celebrarlo il 1° gennaio, come avviene tutt’ora.












