Verona è una città con un ricchissimo patrimonio artistico-culturale, grazie alle opere che, nel corso della sua storia, sono state costruite da importanti artisti, anche di fama internazionale.
Un’opera molto significativa della città veronese è Porta Palio, una delle porte che Michele Sanmicheli, celebre architetto rinascimentale, disegna per questa città. Questo monumentale accesso viene eretto all’ingresso del lungo viale che lo stesso Sanmicheli progetta per permettere a Verona di estendersi verso la pianura e che corrisponde all’antica Via Postumia, celebre strada romana, che collegava il nord-est con il nord ovest della penisola italica. L’asse di Corso Porta Palio risultava parallelo all’altro asse viale-porta costituita da Corso Porta Nuova, che conduce ad un’altra porta, chiamata Nuova appunto, anch’essa opera del Sanmicheli.
Questa porta, fatta erigere tra il 1550 e 1561, fu definita dal Vasari frutto di ‘’un’architettura nuova, bizzarra e bellissima”: rappresenta, infatti, in città il più particolare risultato ‘’della ricerca rinascimentale sul tema del trionfo nella porta urbica’’ e nasce proprio nell’ottica politica del ‘’munire et ornare’’ proprio della sua epoca.



Intorno al 1530 Francesco Maria I Della Rovere decise di far erigere questo monumento poiché convinto dell’inadeguatezza, anche per la posizione dove si trovava, della medievale porta del Palio, piccola e poco difendibile, presente nelle mura scaligere. Quest’ultima, dunque, fu chiusa e sostituita con Porta Palio, più difendibile, il cui progetto non solo fu affidato dal duca al Sanmicheli, ma anche a suo nipote Giangirolamo.
Alla fine la porta che doveva fungere anche da base per perlustrare il territorio circostante, essendo stata eretta alta solo la metà rispetto al progetto iniziale, si dimostrò di poca utilità come ‘’cavaliere’’, e finì, tra l’altro, per essere aperta solo nei mesi estivi. Restò, comunque, essa una ‘’grande opera di architettura militare’’, addirittura ‘’non eguagliabile da nessun altro edificio militare d’Europa’’, secondo il parere di alcuni condottieri dell’epoca.
Porta Palio, quindi, va osservata e, quando aperta internamente, va visitata con attenzione, poiché, come anche molti critici dell’arte hanno osservato, rappresenta “la più felice e riuscita congiunzione tra le esigenze belliche e la ripresa degli ordini e delle proporzioni classiche tipicamente rinascimentale, trattandosi di un edificio di compiuta bellezza che armonizza il ricordo dello stile dorico con la possente architettura romana, il tutto unito e amalgamato nella novità di una potenza composizione di strutture aperte e chiuse in maestoso equilibrio di forze”.
È ormai chiaro che quest’opera rappresenti un’importante parte della storia rinascimentale veronese ed è dunque necessario che venga maggiormente valorizzata e apprezzata!











