Testimone di Geova accetta una trasfusione: ripudiata dalle figlie

Da Salerno la storia di Grazia, ex Testimone di Geova che ha dovuto scegliere tra la sua vita e la religione

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In questi ultimi anni si è sentito parlare molto dei Testimoni di Geova, ma chi sono realmente? Si tratta un movimento religioso cristiano, teocratico, millenarista e restaurazionista.

Uno dei loro credi più discussi riguarda la trasfusione di sangue, infatti per loro si tratta di una questione di natura religiosa, non medica. Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento ritengono che si trovi il comando di astenersi dal sangue altrui.

Ma cosa succede realmente se un testimone trasgredisce a questi principi biblici? A raccontarcelo è Grazia, che si è trovata di fronte ad un bivio: scegliere la vita o la sua religione.

Grazia Di Nicola, 48 anni, di Colliano in provincia di Salerno, era una Testimone di Geova e tre anni fa ha dovuto subire un intervento chirurgico: fedele al suo credo ha sempre rifiutato le trasfusioni di sangue, ma con l’aggravarsi della situazione, i medici iniziarono a fare pressione affinché cambiasse idea, dato che stava per perdere la vita. Dopo lunghe ed estenuanti riflessioni, Grazia accettò di seguire i consigli dei medici, ma da quel momento per lei è cambiato tutto.

Il primo trauma fu la disassociazione dai Testimoni di  Geova, poi il ripudio da parte delle figlie, anche loro credenti: “Sono due anni che non so dove si trovino. Non posso accettarlo, ho provato ad avvicinarle, ma non c’è stata risposta. Non mi parlano più”.

Infatti le tre ragazze di 30, 25 e 21 anni, dopo averla accusata di essere una peccatrice, decisero di troncare i rapporti con la propria madre e abbandonarono la casa dei genitori, ospitate poi da altri testimoni.

“Questi due orsacchiotti erano delle bambine, ora mi sono rimasti solo loro”. Dice la madre guardando con nostalgia i giocattoli delle sue figlie di cui non ha più notizie.

I Testimoni di Geova, a detta dell’ufficio stampa nazionale, contestano questa versione:”Non è vero che le tre ragazze hanno rotto i rapporti con la madre perché la donna ha accettato la trasfusione di sangue”. Secondo il comunicato, l’emotrasfusione non sarebbe neanche la causa dell’espulsione della donna.

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