Intorno alle 13.40 locali, 1:40 in Italia, un uomo, armato di mitra ha fatto irruzione in una moschea a Christchurch, durante la preghiera del venerdì: si tratta di Brenton Tarrant, 28enne australiano che aveva deciso di riprendere la strage con il suo cellulare mentre era in diretta Facebook.
La diretta ripresa dall’attentatore ha fatto il giro del mondo, nella quale si può vedere Tarrant che si ferma con la sua auto di fronte ad una moschea, apre il baule dove contiene quattro mitra, sui quali l’australiano aveva scritto alcuni nomi di attentatori di estrema-destra, tra cui anche l’italiano Luca Traini. Entrato nella moschea, armato di mitra, ha cominciato a sparare a più persone possibili; poi non “appagato”, decide di irrompere in un’altra moschea, poco distante dalla precedente.
Brenton Tarrant, sarebbe il capo di un gruppo composto da 4 componenti che hanno ucciso 49 persone: i quattro attentatori sarebbero prima entrati nella moschea di Al Noor, dove si erano ritrovati all’incirca 300 musulmani per pregare, per poi attaccare anche la moschea di Masjid dove, invece, avrebbero imbottito alcune auto di esplosivi.
Secondo le forze dell’ordine, il motivo della strage sarebbe quello di un’ideologia estremista, secondo la quale il 28enne australiano ha il desiderio di eliminare gli invasori, definendo l’accaduto come una vendetta contro questi, definendosi etno-nazionalista e fascista.
Stando alle parole dei suoi ex amici, ha cominciato a covare questa idea dopo un viaggio durato sette anni in giro per il mondo, avvenuto dopo la scomparsa del padre nel 2010 a causa di un cancro.