Ultimamente i giovani di tutto il mondo si sono riuniti nelle piazze per manifestare contro i pochi provvedimenti che si stanno prendendo al fine di salvaguardare l’ambiente. Sarà stata una coincidenza ma alle 2.50 del 22 marzo è stato lanciato in orbita il satellite Prisma, dalla base europea di Kourou (Guyana francese) ad esattamente 615/620 km di altezza dal suolo terrestre grazie al vettore italo-europeo Vega di Avio (conquistando il 14° successo consecutivo).

La sua particolarità sta nel suo occhio iperspettrale che ha la possibilità di cogliere 240 sfumature diverse. Fino ad ora i satelliti mandati in orbita avevano la possibilità di percepirne solo alcune decine. Con questo sistema altamente tecnologico sviluppato a Campo Bisenzio di Leonardo, primo in Europa, osservare la Terra nei suoi piccoli dettagli anche dallo spazio risulterà facile e permetterà ulteriori studi sul nostro pianeta. Infatti l’occhio distinguerà ogni colore, sfumatura, tipo di suolo, l’acqua e l’ambiente come mai prima d’ora. Questo aiuterà ad analizzare la zona scandagliata e ad approcciarsi alle realtà che ci circondano.
Il programma è costato 126 milioni di euro, ma i suoi risultati porteranno ad un nuovo livello la tecnologia e l’astrologia italiana ed europea. Come afferma l’Ad di Avio, Giulio Renzo: «Prisma è una missione tutta italiana, che testimonia la capacità di fare sistema e le forti competenze di tutta la filiera italiana nello spazio»