«La mancanza di fondi è la causa dell’impossibilità di procurare i nutrimenti necessari ai felini e, inoltre, di fornirgli le cure mediche necessarie per le infezioni e le malattie che vengono contratte all’interno della struttura dove abitano». Queste le parole dei gestori dello zoo di Khartoum che si difendono dalle critiche ricevute in seguito alla diffusione sulle piattaforme digitali di mezzo mondo delle foto di cinque leoni in carne e ossa per denunciare un problema esistente in diverse strutture del continente africano, di cui spesso non si è a conoscenza.
A diffondere per primo le immagini è stato l’attivista Osman Salih che ha lanciato una campagna sul web intitolata #Sudananimalrescue, dove le persone possono donare un contributo per curare, e quindi salvare, i felini. Il problema ha urtato la sensibilità di molte persone dando speranza a questi animali che, altrimenti, sarebbero morti di fame.

Il protagonista della vicenda aggiorna continuamente la situazione di ognuno dei leoni attraverso i suoi profili social, raccontando i progressi e i vari sviluppi della campagna.
Attualmente una leonessa non ce l’ha fatta, ma, fortunatamente, gli altri quattro si stanno rimettendo in salute. Le autorità e le associazioni a difesa degli animali rendono noto il fatto che questo genere di situazione non è il primo né l’unico caso e raccomandano di segnalare ogni eventuale maltrattamento.