Nuove armi contro il Covid-19

Per combattere l'epidemia di Coronavirus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna si rimboccano le maniche e combattono costruendo ospedali, migliorando le attrezzature ospedaliere, promuovendo donazioni e convertendo produzioni industriali.

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Il Coronavirus sta piegando il mondo intero, ma Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna non mollano. Le tre Regioni più colpite d’Italia infatti, in attesa della scoperta del vaccino contro questa malattia, cercano di limitare al massimo i contagi e le morti, sia prendendo provvedimenti per evitare assembramenti di persone, sia agendo dal punto di vista medico

Uno dei più grandi problemi è l’approvvigionamento delle mascherine, dal momento che in molti speculano su di esse vendendole a prezzi molto più alti del solito, e inoltre non sono sufficienti. Nonostante le tre Regioni abbiano acquistato molte mascherine dall’estero, in un caso sono state bloccate in Germania (nonostante fossero state comprate per gli ospedali lombardi) e in un altro caso sono state requisite ad Ankara dal premier turco Erdogan (benché fossero destinate al Veneto), a causa dei dissidi tra la Turchia e l’Unione Europea. 

Dunque un’azienda padovana, “Grafica Veneta Spa”, dedita alla stampa dei libri, ha convertito la produzione in mascherine e ne ha già donate due milioni. Fabio Franceschi, presidente dell’azienda tipografica, ha affermato che l’obiettivo è quello di arrivare a produrre un milione e mezzo di mascherine al giorno, in modo che tutti possano avere sempre la possibilità di proteggere se stessi . 

Anche negli ospedali si fanno passi da gigante. Nell’ospedale Sant’Orsola di Bologna è stata sperimentata una macchina per la terapia intensiva con doppio ventilatore, che permette dunque di far respirare due persone contemporaneamente. È stata accertata la funzionalità della macchina, e pertanto i posti in terapia intensiva sono potenzialmente raddoppiati

A Milano intanto è a buon punto la costruzione di un nuovo ospedale in alcuni padiglioni della Fiera di Milano. Enrico Pazzali, presidente della Fiera, ha affermato: “Sarà un vero e proprio ospedale temporaneo, con circa 200-250 postazioni”. L’ospedale sta venendo costruito a tempo record, e tra una settimana si prevede che sarà già in funzione

Preziose per l’ospedale sono state le donazioni di dieci milioni di Euro a testa da parte di Giuseppe Caprotti, proprietario di Esselunga, Remo Ruffini, proprietario di Moncler, e Silvio Berlusconi. E non sono gli unici ad aver effettuato immense donazioni: per esempio Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, ha donato due milioni di Euro per gli ospedali della Lombardia e cinque milioni a favore delle iniziative contro il Coronavirus in Veneto. Ma anche i semplici donatori aiutano. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha affermato: “Le donazioni stanno andando benissimo, abbiamo già speso per l’emergenza sanitaria 50 milioni di euro, grazie a tutti coloro che stanno donando”. 

Il presidente del Veneto Luca Zaia ringrazia Ennio Doris per la sua donazione.

Speriamo dunque che tutto ciò possa velocemente debellare il Covid-19 e riportare il mondo fuori da questa terribile pandemia.

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