Ci ha lasciati Luis Sepùlveda

Muore a 70 anni lo scrittore cileno dopo aver contratto il Covid-19, era ricoverato da fine febbraio in ospedale.

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L’autore di libri come “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” si è spento il 16 aprile a Oviedo, città spagnola. Circa più di un mese fa, tornato da un festival letterario a Póvoa de Varzim in Portogallo, ha manifestato i sintomi del virus.

Pure la moglie Carmen Yáñez di 66 anni, ha mostrato sintomi compatibili con il Covid-19, ma meno gravi.

Sepùlveda ha conquistato fin da subito la scena letteraria con il suo primo romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, in particolare dai lettori italiani, ha pubblicato da allora numerosissimi altri romanzi, raccolte di racconti e libri da viaggio.

Il mondo ha perso non solo un incredibile scrittore, ma anche un noto attivista dei diritti civili del suo Paese.

Alcuni dei libri più famosi dello scrittore.

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Sono nata il 4 agosto del 2004 e frequento il liceo classico Alle Stimate. Abito a Peschiera, un paese sul Lago di Garda al quale sono molto legata non solo per le amicizie d’infanzia, ma anche perché considero il lago un posto stupendo, soprattutto d’estate. Mi reputo una persona molto solare, amichevole e creativa, ma quando ho le mie giornate no, è meglio non parlarmi. Il mio hobby preferito è ascoltare la musica, la ascolto in qualsiasi situazione mi trovi, è la mia via di sfogo per ogni cosa. Trovo bello ogni genere musicale, ma credo di aver sviluppato un senso perfino troppo critico nei confronti della musica: se una canzone non mi piace, non posso farci proprio nulla. Non ho un’idea ben precisa di quello che vorrei fare nel futuro, ed è anche la ragione per la quale ho scelto il liceo classico, perché penso che riuscirà ad aprirmi diverse porte per la scelta dell’università.

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