Uno non basta: la petizione dei giovani italiani per l’aumento dei fondi Next Generation

Il piano di ripresa proposto dall’Unione Europea, che prevede l’affidamento al governo italiano di circa 209 miliardi di euro, ha lo scopo di rimediare ai danni causati dal virus e soprattutto di rilanciare e investire sul futuro del Paese: i giovani. La petizione richiede che il governo investa il 10% dei fondi stanziati dall’UE, anziché solamente l’1%. Venti miliardi per migliorare il futuro dei nostri giovani.

I giovani in protesta per i fondi Next Generation
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Da ottobre Giuseppe Conte, insieme al Governo, sta discutendo a proposito della distribuzione dei fondi europei, che si articola in tre macroaree: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica ed inclusione sociale. Oltre a questi tre elementi fondanti del progetto ci sono anche tre priorità su cui il Governo italiano desidera porre l’attenzione: donne, giovani e Meridione.

I dati della distribuzione dei fondi nei vari ambiti

Partiamo con un po’ di dati: secondo la bozza elaborata dal Governo, 59 miliardi saranno destinati alla digitalizzazione, innovazione e cultura. Di questi, 13 miliardi andranno alla Pubblica Amministrazione, che si concentrerà su digitalizzazione, innovazione e sicurezza; 38 miliardi per l’innovazione del sistema produttivo italiano e 8 miliardi per rendere il turismo e la cultura più “smart”.

Per la transizione ecologica si utilizzeranno 79 miliardi, di cui 6 per le imprese “green” e l’economia circolare, 20 per rendere la mobilità locale più sostenibile. All’efficienza energetica e alla riqualificazione degli edifici verranno destinati 36 miliardi e 16 per la tutela e valorizzazione del territorio.

Ci sarà l’utilizzo di 33 miliardi per il miglioramento delle infrastrutture, in particolare linee ferroviarie e strade. 34 miliardi per l’istruzione, per potenziare il diritto allo studio e per favorire il passaggio da impresa a ricerca

Per l’inclusione e la coesione sociale si utilizzeranno 85 miliardi per il miglioramento delle strutture sociali e del terzo settore.  Infine 20 miliardi per la sanità, in particolare per la telemedicina e per l’innovazione e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, che utilizzerà 12 miliardi. 

Il fondo Next Generation per i giovani in Italia

Ma torniamo al discorso dei giovani e del loro futuro: aumentando il capitale da destinare a questo ambito, quali possono essere i benefici?

La richiesta avanzata dai giovani italiani, la cui petizione ha già ricevuto le firme di circa circa 97.500 sostenitori, propone un utilizzo maggiore dei fondi Next Generation per i giovani (circa il 10% degli oltre 200 miliardi destinati dall‘UE allo Stato Italiano).

L’immagine creata per diffondere la petizione dei giovani italiani “Uno Non Basta”

Il 10% di questi fondi permetterebbe di facilitare l’introduzione dei giovani laureati nel mondo del lavoro con detrazioni fiscali per assunzioni e bonus per apprendistato.

Inoltre si ha la possibilità di formare 300.000 giovani ai nuovi mestieri con percorsi di formazione e istituzione di un portale digitale con risorse per i lavori del futuro.Reinserire a livello professionale 350.000 giovani che non lavorano con l’introduzione di borse di lavoro, di corsi professionali su misura, e l’istituzione di uno sportello apposito.

Next Generation è un investimento storico, unico nel suo genere. Per la prima volta i giovani possono investire davvero nell’Italia di domani, per il proprio futuro

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Ho diciassette anni e mi piace camminare in montagna e osservare la flora e la fauna dei luoghi che visito. Amo leggere e il mio genere preferito è il fantasy: leggo spesso libri di Tolkien come “Il Signore degli Anelli”. A volte leggo anche romanzi gialli e romanzi storici, dato che una delle mie materie preferite è proprio la storia; mi piacciono tanto anche le altre materie. Suono il pianoforte, mi piace nuotare e sono uno scout. Ho la passione della fotografia e io e la mia macchina fotografica siamo pressoché inseparabili: ogni volta che andiamo in vacanza o che facciamo una semplice passeggiata, la porto sempre con me, perché non si sa mai cosa si può fotografare di bello. Ho scelto il classico perché mi piacciono le materie classiche e nella mia famiglia è quasi una tradizione. Abito a Castel d’Azzano. Sono una persona gentile, altruista e comprensiva. Da grande mi piacerebbe fare lo storico anche se ho anche altri progetti.

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