Il ricamo è una pratica che viene eseguita dalle nonne perché abituate fin da piccole ad intraprendere questo genere di attività, che doveva essere utile per creare il proprio corredo, solitamente composto da lenzuola, asciugamani, tovaglie e biancheria per la casa. Oggi giorno viviamo una vita frenetica che lascia poco spazio a questi rituali che una volta erano una consuetudine e che oggi ci possiamo permettere di considerare un hobby.

I motivi per cui questi costumi vengono poco praticati è perché si è preferita l’industrializzazione, che ha il vantaggio di essere più veloce e meno faticosa per l’uomo, a differenza del lavoro manuale che richiede molto tempo e molta dedizione; quindi possiamo definire coloro che portano avanti queste usanze dei salvatori delle tradizioni manuali di un tempo.
Abbiamo deciso di intervistare Liliana Vaccari, pensionata di 72 anni, che ha deciso di raccontarci l’approccio che ha avuto a questo «obbligo», trasformatosi poi in passatempo che l’ha portata a creare dei veri e propri capolavori.
In che occasione si è avvicinata a questa attività?

Mi sono avvicinata in giovane età, quando era abitudine per tutte le ragazze imparare a cucire: si andava dalle suore del paese, che ci insegnavano le tecniche per poi poter preparare il nostro corredo che sarebbe servito per il matrimonio; dopo ho dovuto smettere perché bisognava badare alla famiglia e dedicarsi a molte mansioni sia casalinghe che lavorative. Con l’arrivo della pensione ho riscoperto la mia passione che tuttora pratico e ho frequentato corsi serali di ricamo e mi sono perfezionata.
Che tipologie di ricamo esegue?

Eseguo un ricamo manuale con ago e filo; i vari punti si chiamano punto croce, mezzo punto, che è usato solitamente per fare quadri, punto erba, che serve prettamente per ricamare steli di fiori, punto scritto, per definire il disegno ricamato, punto catenella usato per adornare tovaglie, personalizzare un vestitino o asciugamani, ricamare un lenzuolo o fare un centrino per i mobili; il punto quadro prevalentemente per le orlature e il gigliuccio che è molto usato per ornare per lo più biancheria da letto, tovaglieria e anche tende,
Con che strumenti si aiuta?
Beh, sicuramente con ago e fili colorati, stoffe delicate, di cotone e lino, che si possono ottenere tramite modelli fatti da riviste, una lente, il telaio che si utilizza in quasi ogni tipo di ricamo per ottenere una buona lavorazione, il ditale per spingere l’ago e forbici.
Cosa si può fare?
Si possono fare ricami sulle tovaglie, centri, accappatoi, tende, quadri, bavagli, coperte, sacchetti per contenere erbe profumate, sacchetti per contenere confetti oppure porta asciugamani, corredi, anche se oggi è una cosa che non è molto in uso, per adornare lenzuola e camicie da notte.

Quanto tempo è necessario per creare un quadro oppure un asciugamano?
Per un asciugamano solitamente ci metto uno oppure due mesi; per fare un quadro ci vuole molto più tempo, addirittura anni, e dipende da quanto è grande il soggetto del quadro e se ha molti dettagli. Poi, può non sembrare, ma è molto stancante come passatempo e quindi è molto facile iniziare il lavoro e lasciarlo a metà, perché la vista si stanca molto velocemente anche se si ha la lente di ingrandimento.
