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In situazioni normali sarebbe una notte speciale, come se ne sono viste per anni in NBA, tuttavia a causa della pandemia da Covid-19 la situazione viene ora ribaltata, sia per la lega, sia per i tifosi che per i giocatori. Anche quest’anno è in programma l’All-Star Game, tuttavia non tutti i giocatori sono convinti di partecipare. Ma partiamo con ordine.

Che cosa è l’All-Star Game?

L’All-Star Game è uno degli eventi più importanti della stagione NBA.

Si tratta di un weekend di gare spettacolari, come la gara delle schiacciate, la skills challenge, la partita tra Team USA e Team World dei giovani e quella di tiro da tre punti. Si conclude la domenica sera con una sfida tra due squadre, composte rispettivamente da una selezione dei migliori giocatori della Eastern Conference e quelli della Western Conference.

I giocatori sono selezionati dai tifosi di tutto il mondo, facendo così in modo che ogni tifoso non solo veda più campioni nella stessa squadra, o contro, in una sola notte, ma anche i propri beniamini.

Giocatori contrari all’All-Star Game?

Adam Silver, commissioner NBA dal 2014

Ebbene sì, alcuni giocatori si sono espressi contro la decisione della lega e del suo commissioner Adam Silver. Dopo averne discusso, quest’ultimo e Chris Paul (giocatore dei Phoenix Suns e presidente dell’associazione giocatori) hanno deciso di cambiare la sede, da Indianapolis ad Atlanta. Ma soprattutto di organizzarlo in forma ridotta e per il momento ci sono ancora incertezze sul da farsi. 

Inoltre, come già detto molti giocatori si sono espressi contrari, come per esempio LeBron James: «Ho zero energie e zero entusiasmo per l’All Star Game quest’anno. Onestamente non so nemmeno perché lo facciamo. Ad inizio stagione ci era stato detto che non ci sarebbe stato, che avremmo avuto cinque giorni di pausa per ricaricare. Ora la lega e l’associazione giocatori ci dicono che si deve fare. E’ come prendere uno schiaffo in faccia».

LeBron James, attuale giocatore dei Los Angeles Lakers

Anche perché, come ricorda James, l’Nba sta ancora facendo i conti col nemico numero uno, il Covid. La pandemia c’è ancora ed è ancora un problema, e noi nonostante tutto decidiamo di portare l’intera lega in una sola città. Tra l’altro parliamo di una città reale, non di un ambiente protetto come una bolla. Chiaro che non sia felice, ma è una situazione che non posso controllare. Se sarò selezionato ci sarò: ma sarò lì fisicamente, non mentalmente».

Tra gli altri giocatori, che sono d’accordo con il quattro volte campione NBA, ci sono Kawhi Leonard, James Harden, Giannis Antetokounmpo e De’Aaron Fox. Quest’ultimo inoltre, ha rilasciato questa dichiarazione: «Sai che, infortuni a parte, si viene multati se non ci si presenta per scelta propria? È una bella multa quindi certo che giocherei. Spero non mi multino per questo. Sarò diretto, schietto. Credo sia una stupidaggine. Se dobbiamo indossare la mascherina e seguire tutto il protocollo per una gara di stagione regolare, qual è il motivo per reinserire l’All-Star Game in calendario?».

Ora come ora è stata decisa la sede e il giorno, che presumibilmente sarà il 7 marzo.

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