Arrivano buone notizie per noi veronesi: il Tocatì, nome derivato dal veneto toca a ti, ovvero “tocca a te”, è stato candidato per diventare patrimonio dell’Unesco, più precisamente come patrimonio immateriale dell’Unesco.

Il dossier è stato inviato il 25 marzo dall’Italia, che, come sappiamo, è il Paese che ha il maggior numero di patrimoni dell’Unesco. L’iscrizione potrebbe arrivare entro il 2021 e perciò il Tocatì potrebbe entrare a far parte del patrimonio culturale immateriale già nel 2022.
Il Tocatì è un evento annuale col fine di salvaguardare i giochi e gli sport più antichi, che hanno formato le nostre tradizioni attuali. Sicuramente è unico nel suo genere, ma troviamo altri Paesi, come la Francia e il Belgio, che stanno cercando di salvaguardare il gioco tradizionale.

Questa è la prima volta che in Italia viene richiesto l’inserimento di una usanza all’interno del “registro delle buone pratiche di salvaguardia” dell’Unesco.
«La candidatura del Tocatì al Registro delle buone pratiche dell’Unesco è davvero una bella notizia che ci fa ben sperare nel futuro. I giochi antichi sono pratiche radicate nella vita delle comunità che migliorano la coesione sociale. Superato il deserto della pandemia torneremo a giocare nelle strade e nelle piazze delle nostre città» ha dichiarato il ministro Dario Franceschini
Perché l’Unesco è legata al Tocatì?
Possiamo trovare un legame tra il Tocatì e questa associazione in una lettera del 2016, nella quale sta scritto che il Tocatì rispecchia tutti gli sforzi che l’Unesco compie ogni anno per salvaguardare la cultura e la storia.
Inoltre, tra gli obiettivi vi è anche quello di rendere libero l’accesso alla cultura: sicuramente il Tocatì permette di imparare divertendosi e di socializzare con persone nuove.