Come ben sappiamo, quest’anno è molto importante per la letteratura italiana. Nel 1321 infatti morì a Ravenna Dante Alighieri, il più grande poeta della letteratura italiana. La sua opera più famosa, la Divina Commedia, è la base sia della letteratura che della lingua italiana. Risulta assai complicato trovare un poeta a livello mondiale che possa anche solo eguagliarlo.
Tutto il mondo infatti conosce Dante. Non è un’esagerazione: le statue che raffigurano il sommo poeta sono presenti in tutto il pianeta, segno che l’autore della Commedia ha viaggiato non solo in tutto il mondo ultraterreno, ma anche, dopo la morte, in quello terreno. Se nella Commedia viaggiava in Inferno, Purgatorio e Paradiso, dopo la morte ha viaggiato in Europa, Asia e America, venendo ricordato con imponenti statue celebrative. Andiamo a scoprirne alcune.
La statua di Zannoni

Dal momento che Dante ha trascorso a Verona quasi vent’anni, e proprio nella nostra città ha scritto gran parte della Commedia, possiamo vantare una delle sue statue più famose. La scultura, realizzata nel 1865 da Ugo Zannoni, è collocata in Piazza dei Signori, la quale, per la presenza della statua, viene anche chiamata Piazza Dante. Il Padre stimmatino Livio Guerra, curatore della mostra su Ugo Zannoni allestita nella gipsoteca della scuola “alle Stimate” in occasione della Notte di Dante che si è svolta lo scorso 30 aprile, ci ha parlato dell’autore di quest’opera.
Ugo Zannoni nacque nel 1836 a Verona. Si trasferì a Milano, dove lavorò all’Accademia di Brera, per poi fare ritorno a Verona a inizio Novecento. Lì conobbe gli Stimmatini, con i quali collaborò insegnando arte plastica alle Scuole Stimate. Nonostante l’età avanzata, infatti, aveva il desiderio di trasmettere il proprio sapere ai giovani. Tra il 1905 e il 1918 Zannoni donò circa duecento opere alla Galleria d’arte moderna di Verona. Nel 1919 morì a ottantadue anni e venne sepolto nel Cimitero Monumentale di Verona.

La sua opera più famosa, ovviamente, è la statua di Dante in Piazza dei Signori, eretta nel 1865 in occasione dei seicento anni dalla nascita di Dante. L’opera è in marmo bianco di Carrara. Dante è raffigurato con la Commedia nella mano sinistra e si porta al mento la mano destra. Lo sguardo è pensoso. La statua venne eretta contro la censura austriaca, che voleva evitare che le statue di Dante, maggiore poeta del neonato Regno d’Italia, venissero esposte in territorio asburgico.
Da Firenze al mondo intero

Dante durante la sua vita fu costretto a viaggiare molto, dal momento che nel 1302 venne esiliato dalla sua patria, Firenze. Il capoluogo toscano non può dunque vantare né la tomba di Dante (situata a Ravenna, luogo di morte del poeta) né i suoi discendenti (che risiedono a Verona), ma non può certo mancare una statua di Dante nella sua città madre. A scolpire il monumento a Dante poi collocato in Piazza Santa Croce fu Enrico Pazzi, uno scultore, ironia della sorte, di Ravenna. Magari Dante non ne sarebbe stato molto contento, dal momento che, affermando di non voler tornare a Firenze neanche da morto, aveva chiesto di essere sepolto a Ravenna per poter rimanere lì per l’eternità, ma si spera che dopo seicento anni non serbi più rancore. Il monumento è in marmo bianco di Carrara e raffigura il poeta con espressione severa e incoronato d’alloro mentre sorregge la Divina Commedia nella mano destra. Venne realizzata nel 1865, sempre per celebrare i seicento anni dalla nascita del poeta.
Anche a Parigi c’è una famosa statua di Dante, risalente al 1882 e realizzata da Jean-Paul Aube. Dante potrebbe infatti essersi recato nella capitale francese tra il 1309 e il 1310. A Londra, invece, nei Giardini di Kensington c’è il Fregio del Parnaso, con quattro statue raffiguranti Omero, Pitagora, Virgilio e Dante.

La fama di Dante va però addirittura oltre l’Europa: a New York c’è addirittura un parco dedicato al poeta fiorentino, il Dante Park, in cui si trova un’imponente statua di Dante, realizzata da Ettore Ximenes nel 1921 (in occasione del seicentenario della morte del poeta) e collocata di fronte al Lincoln Centre, a Manhattan. A Montevideo, in Uruguay, nel 1962 venne eretta una copia della statua di Dante di Ugo Zannoni a Verona, con la differenza che quella di Montevideo è in bronzo anziché in marmo. Anche la statua del sommo poeta a Firenze possiede una propria replica bronzea, precisamente a Ningbo, in Cina, innalzata nel 2011.
Dobbiamo dunque andare fieri di aver ospitato per sedici anni nella nostra Verona un poeta come Dante Alighieri. Il settecentesimo anniversario della sua morte è stato un evento importantissimo non solo per l’Italia, ma per il mondo intero, poiché Dante, come abbiamo visto, non è un poeta di fama esclusivamente italiana o europea.