I libri erano, fino al secolo scorso, la fonte più prossima ed economica da cui attingere informazioni. Per fare ricerche, arricchire il proprio bagaglio culturale o semplicemente per passare il tempo, si ricorreva ai libri e alle biblioteche, dove si trascorrevano interi pomeriggi in cerca di ciò che serviva.
Con l’avvento della tecnologia moderna, dei computer, degli smartphone e delle tv, i motori di ricerca hanno preso il posto, fino ad allora di dominio esclusivo, dei libri.
Giornata mondiale del libro
In occasione della giornata mondiale del libro, che si è tenuta lo scorso 23 aprile, abbiamo pensato di fare un confronto e tirare le somme di quelle che sono le abitudini della popolazione italiana rispetto all’ambito della lettura.
Una giornata a tema per ricordare l’importanza dei libri, che sono il mezzo più potente nella diffusione della conoscenza e il mezzo più efficace per preservare la memoria.

Il 23 aprile rappresenta una data simbolica; è infatti il giorno in cui numerosi celebri poeti morirono, tra cui William Shakespeare, Miguel de Cervantes, Inca Garcilaso de la Vega.
Nel 1995, con la conferenza Generale dell’UNESCO, è stata stabilita una data per commemorare gli autori e i libri di tutto il giorno e incentivare la popolazione alla lettura. Oltre 100 Paesi di tutto il mondo hanno aderito alla giornata, promuovendo iniziative a sostegno del tema. In Italia, Mondadori ha inaugurato Il maggio dei libri, la campagna nazionale di valorizzazione della lettura come elemento di crescita personale e collettiva.
In tutte le librerie Mondadori sono stati attuati degli sconti o dei “pacchetti offerta” con alcuni titoli selezionati in base ad autore, numero di vendite, Paesi di distribuzione o best sellers.
L’analisi ISTAT
Secondo un’analisi svolta dall’ISTAT nel 2019 risulta che il numero di lettori cartacei sia diminuito drasticamente, mentre quello di lettori di Ebook è aumentato esponenzialmente. Inoltre, risulta che il livello di istruzione e l’ambiente famigliare influiscono moltissimo sull’avviamento alla lettura da parte dei giovani.
I dati sulla lettura:
il numero di lettori di libri: sono il 40,0% delle persone di 6 anni e più (il 77,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 7,9% solo ebook o libri online). A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2019.

La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani: 54,1% nel 2019 tra i 15 e i 17 anni, e 56,6% tra gli 11 e i 14 anni.
Tra uomini e donne continua a persistere un divario rilevante. Nel 2019 la percentuale delle lettrici è del 44,3% e quella dei lettori è al 35,5%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultava lettrice il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% dei lettori uomini. Nel 2019 si osserva tuttavia una diminuzione significativa di 1,8 punti percentuali tra le donne.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 45% dopo i 55 anni, mentre quella di lettori è sempre inferiore al 50% a partire dai 20 anni.

Lettura e abitudini famigliari
La lettura è fortemente influenzata dall’ambiente familiare: i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno questa abitudine. Tra i ragazzi sotto i 18 anni legge il 77,4% di chi ha madre e padre lettori, e solo il 35,4% tra coloro che hanno entrambi i genitori non lettori. In particolare i lettori più piccoli (6-10 anni) risentono maggiormente della presenza della sola madre lettrice (58,9% legge), mentre dopo i 15 anni, nonostante nessuno dei due genitori legga, ben il 40,6% di questi ragazzi lo fa.
Il ruolo della lettura durante la pandemia
Durante la prima fase dell’emergenza indotta dalla pandemia di Covid-19, la lettura ha accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10 (62,6%), rappresentando la terza attività del tempo libero maggiormente svolta dopo la TV-radio (93,6%) e i contatti telefonici/videochiamate con parenti e amici (74,9%).
Durante la Fase 1, la maggioranza della popolazione adulta di 18 anni e più si è dedicata in un giorno medio alla lettura di libri cartacei (21,6%), mentre la lettura digitale ha riguardato il 7% delle persone di 18 anni e più. La maggior parte della popolazione ha letto esclusivamente libri cartacei (19,9%), mentre il 5,3% solo libri su supporto digitale. Soltanto l’1,7% ha letto sia libri cartacei che e-book/libri online.
La pandemia ha giocato un ruolo fondamentale nel mondo dell’editoria; se infatti, prima dell’emergenza sanitaria le persone, terminata la giornata di lavoro si svagavano con gli apparecchi elettronici, ora risulta che dopo un’intera mattinata passata in smart working le persone risultano affaticate e preferiscono riposarsi con altre attività, quali la lettura.
È fondamentale non scordarsi dell’importanza dei libri, e del ruolo che essi hanno giocato nella storia. Si pensi, ad esempio, alle testimonianze che sono giunte a noi della Seconda guerra mondiale grazie a coloro che hanno trascritto ciò che stava succedendo e lo hanno riportato sulla carta.
Non importa quale sia il mezzo, se cartaceo o digitale, l’importante è coltivare questa cultura editoriale e far sì che non vada perduta.
