Nonostante i problemi e le limitazioni di questo periodo c’è ancora qualcuno che pensa al bene comune e a cosa si possa fare per la comunità.

E’ un’iniziativa presa dallo scultore David Renka e dal signor Fabrizio a Roma, nel quartiere Monteverde, quella di trasformare un ingombrante rifiuto non ritirato dall’AMA S.p.A. in una vera e propria libreria aperta a tutti. La sua posizione è poi molto strategica: essendo vicino alla fermata del tram 8, chi è in attesa del mezzo può dedicare del tempo alla scelta di una lettura da portare a casa.

ArtSharingRoma ha commentato questa iniziativa suggerendo alcune azioni che sarebbero ottimali per evitare un possibile contagio Covid, determinato dallo scambio di volumi di mano in mano senza prima esser stati sanificati. «Si possono lasciare e prendere libri gratis, avendo l’accortezza di aprire lo sportello con le mani sanificate e di lasciar riposare il libro a casa per qualche giorno prima di leggerlo».
La trasformazione di questo rifiuto in un prezioso arredo urbano stimola la partecipazione e veicola la cultura, dà l’opportunità di avvicinarsi ai libri anche a persone che per motivi vari non possono permettersi di acquistarne. Perfino il Campidoglio ha molto apprezzato questa iniziativa e il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco ha commentato così: «La mente chiusa di uno zozzone sa solo portare degrado; la mente aperta dei nostri cittadini sa trasformare il degrado in un’opportunità di cultura e arricchimento».

Nonostante l’ottima iniziativa e il tanto successo, il destino del frigo è già stato segnato. Diaco ha infatti ricordato che «è pur sempre un ingombrante e quindi AMA dovrà portarlo via». Dopo però ci sarà un altro problema e cioè il destino dei tanti libri ormai accumulati, che certamente non possono essere buttati via.
E’ bello vedere come tante volte anche una piccola e semplice idea come questa possa avere un così grande riscontro positivo. In questi momenti di sconforto e incertezza, tutto ciò che si vuole è vedere dei cittadini adoperarsi per il bene della comunità senza doppi fini, ma solamente per il gusto di fare del bene. Chissà che idee simili non possano nascere anche nella nostra Verona.