Gucci è uno dei marchi di lusso più conosciuti e influenti del mondo, autentico punto di riferimento internazionale nel settore della moda e degli accessori e nella gestione moderna e innovativa del business.

Mai si sarebbe pensato che da una piccola bottega fiorentina potesse nascere uno dei brand più amati al mondo. Sono trascorsi ben 100 anni da quando Guccio Gucci aprì una piccola manifattura di articoli di pelletteria, guanti e valigeria. Si parla di una lunga e prestigiosa storia di moda, festeggiata a metà aprile dal direttore creativo Alessandro Michele con una nuova collezione, “Aria”, in cui l’eredita’ del brand è stata celebrata.
La nascita del brand
Nato da una famiglia storicamente fiorentina, Guccio Gucci, alla sola età di 17 anni, decise di lasciare l’Italia per fare fortuna all’estero, dopo il fallimento della bottega del padre. Venne assunto come liftman al Savoy Hotel, uno dei più esclusivi al mondo, e lì per la prima volta conobbe il vero stile inglese. Mentre lavorava, egli rimaneva a stretto contatto con gente di alto rango, circondato dal lusso e dalla ricchezza, acquistando uno spiccato senso del gusto, della qualità e dello stile. Ad affascinarlo furono in particolar modo i preziosi bagagli, le borse e valigie dei prestigiosi ospiti.
Dopo quattro anni, Guccio tornò a Firenze, dove sposò Aida Calvelli, la quale lavorava nella sartoria del padre Gabriello. Lavorò poi per altri quattro anni alla Compagnie Internationale des Wagons-Lits, la società di treni europea specializzata in viaggi di lusso. Finito successivamente il servizio militare durante la Prima Guerra Mondiale, Guccio lavorò a Milano, prima in una valigeria e poi in un negozio di pelletteria. Furono queste le esperienze formative decisive per lui, sia nel campo della lavorazione delle pelli che in quello della vendita di prodotti.

Fu per la nostalgia che Guccio, nel 1921, tornò definitivamente a Firenze. E’ qui che aprì il suo primo negozio, l’Azienda Individuale Guccio Gucci, una piccola bottega dove vendeva valigie con pelli importate. Aprì anche un piccolo laboratorio che produceva pelletterie comuni, ma anche articoli da viaggio e selleria per l’equitazione. Gli accessori di pelletteria infatti hanno sempre fatto riferimento all’ambito equestre, come il morsetto e la staffa e il nastro verde-rosso-verde ispirato al sotto-pancia della sella.
Negli anni Trenta, durante l’autarchia, per correre ai ripari di fronte alla carenza di materie prime, Guccio cominciò a utilizzare materiali alternativi come la canapa, la iuta e il bambù e creò il prototipo della Bamboo Bag. Negli stessi anni lanciò le prime handbags, diventando sempre più conosciuto e apprezzato e aprendo nel ‘38 il suo primo negozio a Roma e a Milano.
L’eredità di Guccio Gucci e lo sviluppo internazionale
Negli anni Cinquanta, dopo la morte del suo fondatore, Gucci era ormai un brand internazionale, con negozi a Roma, Milano e New York e l’unione dei figli riuscì a portare l’azienda verso ulteriori successi. Uno di loro, precisamente Aldo, riuscì a modellare con successo il logo di Gucci e venne inserito per la prima volta il marchio con le due G, che si affermerà come logo ufficiale dell’azienda.

Gucci negli anni ha acquistato diversi brand come Bottega Veneta, Alexander McQueen, Yves Saint Laurent e tanti altri che ne fanno una delle case di moda più influenti. Oggi questa griffe conta più di 500 negozi e continua a rappresentare l’eccellenza del made in Italy nel mondo. Il carisma, l’innovazione e l’impegno consentono a questo marchio di proporre capi estremamente moderni che si affermano rapidamente per il design esclusivo e conquistano il cuore di tutti, sia allora che oggi, dopo 100 anni dalla sua nascita.