Il razzo cinese ‘Lunga marcia 5B’ è stato lanciato, con successo, lo scorso 29 aprile dalla base di Wenchang, sull’isola di Hainan, per inviare nello spazio il modulo Tianhe, primo pezzo dell’ambizioso programma Tiangong-3.

Durante il rientro sulla Terra, un frammento di questo razzo pesante stava, piano a piano, precipitando verso di essa e si temeva che una pioggia di detriti dovesse interessare anche il nostro Paese. Il razzo è rientrato nell’atmosfera terrestre ad altissima velocità, dopo aver compiuto con successo la missione. Il problema è stato che si è trattato di un rientro incontrollato.
Al lancio, il razzo pesava 18 tonnellate ed era alto 30 metri con un diametro di cinque; quel che ne restava si è disintegrato al momento dell’impatto con l’atmosfera e gran parte si è bruciato; ma c’era sempre la possibilità che qualche frammento di metallo sopravvivesse. La Cina aveva affermato che il rischio di danni sulla Terra era estremamente basso.

La previsione di rientro sulla Terra era stata fissata per le ore 2:24 del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di sei ore in più o in meno. Le zone sulle quali poteva avvenire il rientro erano l’intera Africa, l’Asia meridionale, l’oceano Pacifico, l’Australia, parte del nord America, l’America centrale e parte del sud America e anche, come dicevamo, la nostra Italia con ben 9 regioni a rischio: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
L’esito più probabile era una caduta negli oceani, che coprono circa il 70% della superficie del nostro pianeta. La Protezione Civile consigliava di stare al chiuso e non in luoghi aperti. Il razzo intanto era stato avvistato a occhio nudo nel cielo di Roma e in altre regioni italiane.
Un incidente simile era già avvenuto esattamente un anno fa, quando i detriti del razzo caddero in Africa, più precisamente in Costa d’Avorio, danneggiando case e villaggi.

La tensione si è sciolta pochi minuti dopo le 5. Quando è stata esclusa la caduta di uno o più frammenti sul territorio italiano del detrito spaziale. Lo ha reso noto il tavolo tecnico del Dipartimento della Protezione Civile che stava seguendo il rientro, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana. Pochi minuti dopo è arrivato un nuovo annuncio: “Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Indiano, in un’area vicina alle isole Maldive“.
Il rientro è avvenuto entro i limiti della finestra temporale prevista, che andava dalle 3,11 alle 5,11 italiane, mentre c’è stata un’incertezza decisamente maggiore sul luogo del rientro, inizialmente indicato nel nord Atlantico e successivamente nel Mediterraneo orientale.