Questa mattina è stato esposto, a Palazzo Giuliari, il progetto internazionale sul monitoraggio delle reazioni avverse da vaccini contro il Covid19, “Covid Vaccine Monitor”. L’iniziativa è stata finanziata dall’European Medicines Agency (EMA). L’università di Verona coordina il monitoraggio degli effetti dei vaccini in coorti speciali, quali donne in gravidanza e in allattamento, bambini e adolescenti, pazienti con storia di Covid-19, pazienti con storia di allergie e immunocompromessi, in 10 Paesi Europei.
Il progetto è stato presentato da Gianluca Trifirò, docente di Farmacologia di ateneo e membro dello Steering Group dell’Encepp, la rete dell’Ema dei Centri di eccellenza per la Farmacoepidemiologia e la Farmacovigilanza. Trifirò ha illustrato il network Italiano “ilmiovaccinocovid19 collaborating group” che sotto il coordinamento dell’università di Verona, per i prossimi due anni, si occuperà del monitoraggio delle reazioni avverse da vaccino, e dell’efficacia dello stesso, in queste categorie speciali di soggetti coinvolgendo circa 100 centri vaccinali nel nostro Paese. Operatori sanitari, cittadini e cittadine potranno inserire informazioni su sito ilmiovaccinocovid19.it.
Le parole del docente di farmacologia Roberto Leone
Ad aprire la conferenza stampa è stato Roberto Leone, docente di Farmacologia «Va ricordato – ha aggiunto Leone – l’impegno dell’Unità di Medicina del lavoro, diretta dal professor Stefano Porru, che a partire dalla fine del 2020, ha collaborato con la direzione sanitaria dell’Aoui di Verona nelle fasi organizzative ed esecutive della campagna vaccinale».
«Altro aspetto, in cui si è distinto il nostro ateneo – ha concluso Leone – è l’impegno nel monitoraggio post-marketing dei vaccini attraverso diverse attività. Dal Centro regionale di Farmacovigilanza del Veneto, diretto dal professor Ugo Moretti e che ha sede presso la nostra Farmacologia Vigicovid, è stata sviluppata la web-app che facilita la segnalazione, da parte dei cittadini e degli operatori sanitari, delle sospette reazioni avverse da vaccini anti-Covid-19. L’app ha permesso al Veneto di essere la Regione col tasso di segnalazione più alto d’Italia, indice di una più elevata sorveglianza sulla sicurezza dei vaccini».
L’Unità di Medicina del lavoro ha vaccinato circa 4350 tra docenti e personale tecnico. Numerosi sono stati i progetti nazionali e internazionali in cui l’università ha spesso il ruolo di coordinamento, progetti in cui sono impegnate, con la Medicina del Lavoro, le Malattie Infettive dirette dalla professoressa Evelina Tacconelli, il Laboratorio di Biochimica diretto dal professor Giuseppe Lippi, la Microbiologia del professor Davide Gibellini.