Matteo Berrettini, il giovane tennista romano, è stato il primo italiano ad arrivare alla finale del torneo di tennis più prestigioso del mondo, ovvero quello di Wimbledon. Ma come è arrivato fino a questo punto?

Fin da bambino Matteo Berrettini ha coltivato una grande passione per il tennis.
Nel 2017 entra per la prima volta nei top 300 e, sempre nello stesso anno, fa il suo esordio nel circuito ATP agli Internazionali d’Italia.
Nel 2018 si è qualificato per la prima volta per un torneo ATP e, conquistando il primo torneo ATP 250 della sua carriera, a Gstaad, si classifica tra i primi 60.
Nel 2019 a Budapest e Stoccarda ha conquistato vittorie importanti e si è qualificato prima agli ottavi di Wimbledon e poi in semifinale nello Slam americano degli US Open, dove si è scontrato con Rafael Nadal. Nonostante la sconfitta subita, Matteo non si è demoralizzato e ha continuato così la sua scalata verso altri successi: all’ATP World Tour 250 Series, al Serbia Open ed è stato il primo italiano a vincere il Queen’s Club Championships a Londra.

L’ultima dura sfida che Matteo Berrettini ha dovuto affrontare è stata la finale di Wimbledon contro il numero uno al mondo Norak Djokovic.

Il tennista serbo, numero 1 della classifica ATP, trionfa in rimonta di quattro set, dopo tre ore e ventitré minuti di gioco: infatti il primo di questi è vinto dall’azzurro (6-7), poi però Djokovic prevale (6-4, 6-4, 6-3), vincendo per la terza volta di fila e per la sesta volta in carriera l’ambito trofeo. Berrettini conquista così l’ottavo posto in classifica ATP, superando Roger Federer. Di sicuro dopo questa sconfitta non si arrenderà, perché provando a riscrivere, ancora una volta, la storia del tennis azzurro.
Queste le parole di Matteo Berrettini dopo la finale: “Per me questa non è la fine, ma l’inizio di una carriera. Sono contento di questa finale, spero che non sia l’ultima. È stata una bellissima sensazione essere qui, ci voleva solo quel passo in più. Sensazioni incredibili, troppe da poter gestire e anche in questo Novak è più bravo di me. Sta scrivendo la storia di questo sport e merita tutto. Congratulazioni al team di Novak. Grazie alla mia famiglia, al mio team, agli amici che sono qui, è stato un lungo cammino. Senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile, grazie e continuiamo a provarci“.

Seguono, come di consueto, le dichiarazioni del vincitore, Norak Djokovic: “Oggi è stata più di una battaglia. Congratulazioni a Matteo, oggi una partita dura. Non è bello perdere in finale, ma sono sicuro che hai una carriera davanti a te. Hai questo tennis, incredibile, potente, un vero martello, ho i segni sulla pelle”, poi aggiunge, “Vincere Wimbledon è sempre stato il mio più grande sogno da bambino. Me lo continuo a ripetere quanto sia speciale questo, per non dare nulla per scontato, devo essere consapevole che questo è un grande onore. A casa in Serbia quando ero piccolo, con materiali di fortuna, mi costruivo questo trofeo di Wimbledon”.

Questa finale non è stata l’unica sfida importante per l’Italia, infatti, lo stesso Berrettini dopo il torneo di Wimbledon, è corso allo stadio di Wembley per vedere la finale degli Europei Italia-Inghilterra, dove gli Azzurri hanno vinto e alzato la coppa di Campioni di Europa.
Sia la nazionale italiana che Matteo Berrettini lunedì pomeriggio sono stati invitati al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. Poi hanno girato per le strade della città di Roma, sopra un pullman scoperto, acclamati da tanti tifosi.

Queste le parole di Matteo Berrettini al Quirinale: “Ho tifato dal primo minuto per gli Azzurri, per me un sogno essere qui e aver partecipato alla finale di Wimbledon, contro Djokovic che mi ha fatto sudare parecchio. Spero di poter tornare con un trofeo più importante e rendere tutti orgogliosi”.
Quindi una domenica tutta azzurra, quella che è appena trascorsa, che ha portato grandi emozioni alla nostra nazione. Ma di certo non finiranno qui!
Infatti il 23 luglio avranno inizio le Olimpiadi di Tokyo, a cui parteciperà anche Berrettini per conquistare un posto sul podio: “Vado all’Olimpiade perché ci credo, perché so che posso fare bene, perché una medaglia sarebbe un sogno”. Ritroverà anche Djokovic che insegue l’oro che gli manca. Ma troveremo anche altri campioni azzurri che daranno il meglio di loro per arrivare all’obiettivo finale.