Il 24 settembre “Nevermind” compirà ufficialmente trent’anni. Uno degli album cult degli anni ’90 e un disco che ha segnato un’epoca e un’intera generazione, è il secondo album di studio del gruppo musicale Nirvana, con il quale sono riusciti a raggiungere la fama mondiale.
L’album, però, ha iniziato a spopolare alcuni mesi dopo, grazie al singolo Smells Like Teen Spirit. Infatti, in vetta alle classifiche americane ci arrivò l’11 gennaio dell’anno seguente, sorpassando Dangerous di Michael Jackson. Settimana dopo settimana, sempre più persone hanno riconosciuto l’essere autentico di Nevermind.
Nell’anno della Guerra del Golfo, del crollo dell’Unione Sovietica, del primo grande sbarco di profughi in Italia, ascoltare questo album è stata una sollevazione. “Il rock non può più cambiare il mondo. Ma forse quello che possiamo fare noi è impedire a qualcuno di diventare un misero avvocatuccio”, scrisse Kurt Cobain, che, in quel tempo, veniva solamente visto come un complicato e problematico ragazzo di ventiquattro anni, che aveva appena pubblicato un disco con i suoi amici Dave Grohl e Krist Novoselic.

Alcuni numeri
Il disco è stato classificato alla posizione 17 della lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone. La Recording Industry Association of America l’ha, inoltre, certificato disco di diamante e si stima che abbia venduto 24 milioni di copie nel mondo, diventando così il disco più popolare del gruppo. Secondo Billboard 200, il capolavoro ha superato le 500 settimane in classifica, facendolo diventare uno degli album più venduti di sempre: un primato straordinario, raggiunto da pochi album e dagli artisti più importanti di sempre.
La copertina
La cover con la foto di un bambino, completamente nudo, che nuota in una piscina, guardando una banconota da un dollaro appesa all’amo di una canna da pesca, è una tra le più famose della storia del rock. Pubblicare una foto di questo tipo era molto insolito; nonostante ciò, la casa discografica, la Geffen, lasciò alla band la libera autonomia di scegliere la foto per la copertina.

L’idea è stata di Cobain, che all’inizio aveva preso ispirazione da un programma televisivo che parlava di parti in acqua, ma fu immediatamente scartata dai capi della Geffen. Riuscirono, però, a trovare il giusto compromesso: un bambino che nuota nell’acqua.
Si è tornati a parlare di Nevermind recentemente a causa della denuncia dell’ex bambino in copertina, Spencer Elden. I suoi avvocati, infatti, sostengono che la copertina possa essere considerata un contenuto pedopornografico. “In caso di riedizione, non vuole che il mondo intero veda i suoi genitali”, ha dichiarato uno dei suoi legali. Elden ha inoltre chiesto 150 mila dollari di risarcimento alla casa discografica, dimenticandosi che si era tatuato sul petto la scritta “Nevermind” e che nel 2016 aveva acconsentito di ricreare la cover.
Un omaggio al disco
In occasione dell’anniversario dell’album, uscirà un docu-film intitolato “When Nirvana came to Britain”, che racconterà il successo del gruppo nel Regno Unito tra il 1989 (l’anno di uscita di “Bleach”) e il 1994 (l’anno dello scioglimento a seguito della morte del frontman). Alla realizzazione del docu-film hanno partecipato gli stessi Dave Grohl e Krist Novoselic che racconteranno aneddoti e curiosità.

24 settembre 1991: la data che cambiò la storia del rock.












