A Villa Bartolomea gli Alpini si improvvisano Befane

Costretti a rinunciare alla tipica celebrazione del 6 gennaio, a causa delle restrizioni a vantaggio del contenimento dei contagi da Covid-19, il gruppo Alpini di Villa Bartolomea ha deciso di distribuire materiale didattico all’asilo nido di Spinimbecco.

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Alcuni Alpini di Villa Bartolomea (Foto d'Archivio).
Alcuni Alpini di Villa Bartolomea (Foto d'Archivio).
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A causa delle nuove restrizioni per il contenimento dei contagi di Covid-19, contenute nel nuovo decreto legge emanato lo scorso 24 dicembre, gli Alpini di Villa Bartolomea, per il secondo anno consecutivo, si sono dovuti privare della tipica celebrazione dell’Epifania, la quale, nella speranza di una ripresa post pandemica, è stata rinviata al prossimo anno (come anche il tradizionale presepe vivente di Spinimbecco e l’abituale falò della befana di Carpi).

I soldi che, generalmente, venivano spesi a beneficio del classico falò e per la consegna delle calze ricolme di dolci ai bambini degli asili e agli anziani delle case di riposo, sono stati impiegati per l’acquisto, e in seguito per la donazione all’asilo nido di Spinimbecco, di materiale didattico: a partire da alcuni libri per la prima infanzia, diversi giochi, e uno stereo. 

Come ci riporta il giornale “L’Arena”,  il capogruppo degli Alpini, Giuliano Pasquin, afferma: «La scuola ci aveva segnalato questa necessità, per cui ci è sembrato giusto intervenire subito, utilizzando la cifra che abitualmente utilizzavamo per organizzare la festa della befana». 

In occasione della festività, nonostante le linee guida anti Covid-19, al termine delle messe delle ore 9:30 e 11:00, sono stati tradizionalmente distribuiti dei dolcetti ai bambini.

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Sono Angelica, ho 15 anni e vivo a Buttapietra, un piccolo paesino in provincia di Verona. Frequento il liceo classico, che ho scelto per la grande curiosità che mi attirava verso il Latino e il Greco e le altre materie classiche e umanistiche che ho amato scoprire. Nella vita spero di poter trovare un lavoro in un ambito che si possa avvicinare alla mia passione: la musica. È da quando sono piccolina, infatti, che lo studio dell’arte musicale mi appassiona: ho cominciato all’età di sei anni a suonare il corno francese, passando poi al pianoforte, e infine il clarinetto - attività che pratico tutt’ora. Per questo, terminati gli studi del liceo, avrei piacere di seguire il corso di studi offerto dalla facoltà di Musicologia.

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